Ultima modifica 26 Ottobre 2020
Una delle domande più gettonate tra le donne è la seguente: a che età si va in menopausa? Diciamo che la risposta canonica sarebbe “intorno ai 50 anni circa (5 più, 5 meno)”, ma la verità è che ogni donna è incredibilmente diversa e può capitare, seppur di rado, che questo particolare stadio fisiologico femminile arrivi anche molto in anticipo rispetto alla media, provocando un prematuro esaurimento dell’attività ovarica.
Tuttavia, si può parlare davvero di menopausa precoce solo:
- se i più comuni sintomi della menopausa (quali aumento del peso corporeo, palpitazioni, vampate di calore, dolori muscolari e articolari, osteoporosi, secchezza vaginale e della pelle, calo della libido, mancanza di concentrazione, perdita di memoria, irritabilità, insonnia, ansia e depressione) arrivano prima dei 40 anni;
- se l’amenorrea (ossia l’assenza del ciclo mestruale) si verifica da almeno 12 mesi;
- e se, dopo aver effettuato tutti gli accertamenti medici necessari (come anamnesi ed esame obiettivo, analisi del sangue per valutare i livelli ormonali, ecografia pelvica o transvaginale per avere un’immagine dettagliata di ovaie e utero e poter stabilire il livello di compromissione della riserva ovarica, ecc.) in modo da escludere eventuali altre cause (ad esempio una gravidanza, una drastica perdita di peso, un’eccessiva attività fisica, una malattia nel sistema riproduttivo o dei disturbi ormonali) si è ottenuta una diagnosi certa.
Ma perché talvolta la menopausa si presenta così presto? Le ragioni possono essere di diversa natura:
- Genetica
Secondo studi recenti l’ereditarietà della menopausa precoce si aggira intorno al 41.6%, risultando quindi piuttosto elevata. Se la madre ha avuto la menopausa prima dei 45 anni, il rischio che anche la figlia abbia lo stesso anticipo aumenta di 6.2 volte. Se, invece, è la sorella (non gemella monozigote) ad avere avuto un anticipo di menopausa, il rischio aumenta di 5.5 volte. Inoltre, se tra sorelle si condividono fattori ambientali negativi per la salute dell’ovaio e che possono quindi determinarne un esaurimento più precoce (come il fumo), si aggiunge un ulteriore 13.6%.
- Batterica/virale
Determinate infezioni batteriche (come la tubercolosi) o virali (come il bacillo di Koch o la parotite) possono contribuire a innescare la menopausa precoce in alcune pazienti nelle quali si presentano complicanze come l’ooforite. Se l’infiammazione dell’ovaio si cronicizza, infatti, essa è in grado di compromettere la funzionalità dell’organo femminile.
- Autoimmune
In questo caso, purtroppo, è l’organismo stesso a produrre anticorpi diretti contro le proprie cellule dell’ovaio infiammandole fino a distruggerle. Inoltre, l’insufficienza ovarica precoce può essere associata ad altre malattie autoimmuni sistemiche (come l’ipotiroidismo, il morbo di Addison, il morbo di Crohn, l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, e così via).
- Dismetabolica
Anche alcuni difetti enzimatici/metabolici possono anticipare la perdita della fertilità. Tra le principali patologie dismetaboliche collegate alla menopausa precoce troviamo di certo la galattosemia, l’iperplasia surrenalica congenita e la mucopolisaccaridosi.
- Endocrinologica
I problemi endocrini sono legati a una non corretta produzione di ormoni (in eccesso o in difetto) da parte delle ghiandole addette a tale funzione. Ciò non solo comporta un maggiore rischio di menopausa precoce ma può aumentarne anche l’entità dei sintomi. Dunque, per migliorare la qualità della vita stessa della paziente, spesso è necessario intraprendere (sempre sotto il consiglio e la prescrizione di uno specialista) la terapia ormonale sostitutiva (TOS) che si basa sulla somministrazione di diversi tipi di ormoni mediante cerotti, spray o pillole.
- Iatrogena
Accade ogni qualvolta una giovane donna subisce, per curare gravi problemi di salute, forti procedure terapeutiche di tipo radiante, farmacologico (come nel caso della chemio e della radio terapia dagli effetti ovarici tossici irreversibili) oppure chirurgico ginecologico (come nel caso dell’asportazione dell’utero e delle ovaie in presenza di un tumore, di cisti ovariche, di una grave endometriosi, ecc.)
Qualunque sia la causa scatenante, tra quelle appena elencate, l’importante comunque è sempre non farsi prendere dallo sconforto, affrontare con la massima serenità i cambiamenti fisici che la menopausa inevitabilmente comporta e non sentirsi mai e per nessun motivo sbagliate.
La menopausa precoce, infatti, non va assolutamente demonizzata (non si tratta mica di una malattia eh!).
Al contrario bisogna imparare a guardare il suo arrivo, anche se sicuramente imprevisto, con maggiore positività interpretando tale avvenimento come un’occasione in più per migliorare la propria alimentazione e il proprio stile di vita.
E se non si riesce da sole a rimanere ottimiste, perché magari si vive troppo male il trauma di non poter più avere un figlio proprio in così giovane età, non resta che richiedere, senza alcuna vergogna, aiuto a uno psicologo o uno psichiatra.
Si puo’ così iniziare un percorso di crescita personale e ritrovare così il sorriso, nella consapevolezza che esistono sia le soluzioni per stare meglio con il proprio corpo e con la propria mente sia le strade alternative da intraprendere nella propria vita (come ad esempio l’adozione).