Ultima modifica 3 Giugno 2021
Quando pensi a un neonato, pensi alla tenerezza infinita che suscita.
Un bimbo di 1-2 anni, pensi a quanto sia carino con il suo pannolone e la camminata incerta.
Quando pensi a un bambino di 5-6 anni, pensi a un dolce discolo in movimento.
La realtà è che un bambino sa esasperarti come poche altre cose al mondo.
Personalmente, un bimbo che grida senza motivo, in continuazione, m’innervosisce parecchio. Lo stesso vale per il capriccio senza motivo. O il buttarsi a terra per non andare via dai giardini… Le situazioni in cui un bimbo possa esasperare una mamma sono molteplici, ma la punizione fisica non credo abbia senso.
Non posso dire di non averla mai usata in assoluto, una sculacciata o due (ma solo sul sedere) gliel’ho rifilata anch’io, in casi estremi. Ma mi sono subito resa conto di quanto fosse, prima di tutto, una mia necessità istintiva e che mai in realtà ho pensato servisse davvero a educare.
In base a una ricerca effettuata da Save the Children e realizzata da Ipsos, gli italiani ricorrono ancora al “ceffone educativo “. Dalla ricerca è emerso che il dialogo con i figli rimane la scelta preferita nell’educazione, fatta dal 50% dei genitori. Per il 35% di loro è essenziale l’ascolto, ma il 22% di mamme e papà di bambini tra i 3 e i 6 anni ammette di usare “lo schiaffo” qualche volta al mese e il 5% vi ricorre addirittura tutti i giorni, mentre il 4% solo in via eccezionale.
Uno schiaffo fa molto male.
Non di un dolore fisico, ma di cuore. Un bambino ha bisogno che gli s’insegnino le cose. A parole e con gesti carichi di significato. Le mani su un faccino sono solo una violenza e basta. Non servono a trasmettere nessun insegnamento duraturo se non ad aver paura di una reazione. Non lasciano altro dentro di loro che timori, amarezze e incomprensioni. Nulla di buono e niente che un bimbo piccolo sia in grado di elaborare correttamente. E che, come la stessa ricerca ci dice, porta spesso a far sì che il comportamento venga a sua volta ripetuto di generazione in generazione.
Io ho avuto la fortuna di crescere a suon di baci e tante, tantissime parole. Per questo sono diventata chiacchierona, una grafomane e lettrice indefessa? Si direi di sì. Un paio di sculacciate le ho ricevute anch’io ma mi ricordo molto di più le parole di mia madre. E ricordo altrettanto bene i suoi silenzi di quando erao da adolescente poi mi. Altrettanto efficaci.
Spero di essere in grado di riproporre questo tipo di comportamento con mio figlio.
Per ora ci provo e direi che funziona