Ultima modifica 1 Marzo 2020
Sono dell’idea che fare la mamma sia senza dubbio alcuno un qualcosa di meraviglioso. Inspiegabile a parole ma percepibile da tutti quei piccoli gesti che ci accompagnano ogni giorno che condividiamo con i nostri figli. Dai sorrisi al risveglio, mentre ci sussurrano un ti voglio bene o alla milionesima volta che viene pronunciata la parola mamma nell’arco della giornata.
Nel silenzio della mia notte insonne, tra una poppata e un ruttino, stavo guardando il film Mamma che notte e all’ultima scena sento un marito innamoratissimo che riconosce finalmente i meriti della moglie scompensata-esaurita dicendole: “la mano che dondola la culla è la mano che governa il mondo”.
Pensi alla mano che governa il mondo, e poi al mattino arrivi davanti allo specchio e li ti scontri con la dura realtà. Letteralmente sfasciata, le occhiaie non ti abbandonano da mesi ormai, lavarsi i capelli o farsi un bagno rilassante un lusso fenomenale, a volte dimentichi persino di avere vestiti carini, trucchi, profumo e le mitiche scarpe con il tacco!!!
Sei una mamma e a volte ci si aspetta troppo da te, anche se è difficile ammetterlo anche con te stessa!
La società ci ha imposto che la gravidanza è una condizione idilliaca, che il parto è un atto mistico, appena si tiene in braccio il proprio piccolino è tutto rosa, fiori e cuoricini e cosa peggiore che i pensieri delle mamme sono dei veri tabù!
Possiamo dirci un po’ di sana verità?
Possiamo dirci che la gravidanza è difficile da gestire tra ormoni, scompensi e cambiamenti?
Che partorire è doloroso e che dobbiamo mettere in azione tutta la forza fisica, psicologica e emotiva che abbiamo?
Possiamo urlare che quando non si dorme per mesi a causa di coliche o pianti notturni, possiamo essere arrabbiate e avvilite, senza per questo sentirci in colpa?
Che alla trecentesima volta che riordiniamo il cesto dei giochi, possiamo sclerare almeno un pochino?
Che fare pipi in mondo visione non è così appagante?
Le giornate si rincorrono e travolgono, la pace e la tranquillità vaghi ricordi di una vita ormai passata.
I brutti pensieri ci stanno, sono sani, restano pensieri, non sono agiti non portano per forza a qualcosa di tragico: è quello che si cela, si reprime ma che rimane li, latente nel profondo, pronto ad esplodere anche nella maniera più irruenta e drammatica il vero problema.
Ogni essere umano ha un mondo dentro di se, un mondo più o meno conosciuto… ma per le mamme c’è molto di più, direi tanti mondi, a volte in lotta tra di loro!
Le polarità dominano: ciò che si è realmente e ciò che si finge di essere dietro tanti sorrisi rassicuranti, ciò che ci viene imposto dalla società, dalla famiglia persino.
Coniugare tutti questi mondi è difficile e a volte impossibile!
Il lavoro di mamma è il più bello, ma sicuramente il più complesso e coinvolgente che ci sia. Quindi mamme, non abbiate paura di esprimere disagi, preoccupazioni o difficoltà. Non abbiate paura di sentirvi imperfette perché è così che si deve essere: terribilmente imperfette e terribilmente umane nelle nostre fragilità, ma terribilmente consapevoli e vere.
Io in questo momento vorrei solo che dormissero, o almeno che il grande la smettesse di giocare con l’aspirapolvere senza doverglielo togliere con la forza, e che il piccolo non gridasse.
Ho un sonno.
Perchè loro no??