Ultima modifica 28 Aprile 2021
Io credo che tu sia una persona che non ha pensato alla conseguenza delle proprie azioni. E ci sta, ci sta. Siamo umani. Ma è ciò che facciamo dopo l’errore che ci qualifica e tu sei ancora in tempo per recuperare.
Raccontare gli adolescenti non è facile, soprattutto per chi adolescente non lo è più.
Perché essere adolescente significa procedere nella vita per tentativi ed errori, imparando ogni volta così da non ripetere più quel meccanismo che non ha funzionato.
Anche se a volte l’errore sembra definitivo, irrimediabile. Occorrono adulti che accompagnino gli adolescenti ad attraversare l’esperienza, perché ne facciano tesoro e la mettano nel “cestino delle esperienze” come strumento da utilizzare in altre situazioni simili.
Occorre però narrare questa possibilità: agli adulti e agli adolescenti. Ed è quello che ho provato a fare cimentandomi in un progetto che non avevo mai affrontato: estrapolare una sceneggiatura per un cortometraggio.
Di come si può rimediare all’errore commesso e andare avanti.
Siamo solo piatti spaiati, realizzato dall’Associazione Culturale C1V in collaborazione con C1V Film, entra infatti nel mondo dell’audiovisivo con il mio quarto romanzo.
Il cortometraggio ha debuttato in anteprima mondiale il 24 agosto nella suggestiva cornice del Forte Sangallo, a Nettuno, tra i 14 selezionati del Festival Nazionale del Videocorto. In questa prima esperienza si è posizionato tra i cinque finalisti e ha sfiorato il premio del pubblico, appena dopo il bellissimo “The essence of everything“.
“Da autore a sceneggiatore il passo non è semplice” ha affermato l’editrice e produttrice Cinzia Tocci.
“Le due scritture sono completamente diverse in quanto hanno mezzi diversi per arrivare al pubblico: da una parte la carta, statica, dall’altra lo schermo, dinamico. Lettori e spettatori hanno caratteristiche diverse e per questo ho chiesto ad Alessandro di studiare sceneggiatura.
Ma come ogni bel progetto, i risultati si vedono quando la squadra è forte e unita”.
Per questo, dopo aver visto i lavori del giovane e promettente regista Mattia Riccio, la produzione ha voluto lui per la regia e con lui il direttore della fotografia, Alberto Bracalente. Mattia e Alberto hanno lavorato con attori professionisti come Fabio Massenzi (Andrea, co-protagonista) e Alessandro Sardelli (Simone). Nel corto, inoltre, troviamo l’amichevole partecipazione di Massimiliano Vado nel ruolo del papà del protagonista alle prese con un avvocato per tirare fuori il figlio dalla situazione in cui si è messo. Per il ruolo del legale è stato scelto Gianni Casale, avvocato di professione, proprio per la sua attenzione all’interesse dei minori.
Tra le chicche del corto, la parola “ambulanza”.
Non perché c’entri con la storia o perché qualcuno ne abbia avuto bisogno, bensì perché risuonava spesso dalla voce del fonico, Andrea Guzzo, che la sentiva in cuffia molto prima di tutti gli altri. Il set, infatti, era nei pressi di un ospedale all’Eur.
Venticinque anni è la media del cast artistico e tecnico.
L’adolescenza a tutto tondo, ma un’adolescenza fatta di impegno e di professionalità, sia per i professionisti che per i debuttanti.
C1V Film crede molto nei giovani: in fondo è giovane (anzi neonata) la stessa casa di produzione. Per questo sono stati scelti giovani attori esordienti, tra cui il cantante Simone Baldasseroni, in arte Biondo, la modella Isabell Di Rienzo, Gabriel Voicu e Leonardo Ruslanov.
“Sono molto lieta di aver lanciato nuovi volti per il cinema, ma soprattutto di aver trovato in tutti una grande serietà e preparazione durante le prove e le riprese” conclude la produttrice. Con loro altri attori come Mattia Petroni, Davide Lo Coco e Andrea Parello e l’educatrice Sara Bonariva.
Non è facile parlare di giovani di oggi, quando il mondo evolve con una velocità impressionante.
Ma il processo di crescita è complesso in ogni generazione e “Siamo Solo Piatti Spaiati” accende i riflettori proprio sull’importanza dell’adolescenza come elemento formativo di ogni adulto di domani. La chiave è già nel trailer, online nel canale Gruppo C1V su YouTube: “è ciò che fai dopo l’errore che ti qualifica”.
E allora succede che sono anche i giovani a insegnare qualcosa agli adulti.
Per Davide sarà l’incontro-scontro con l’educatore Andrea che gli permetterà di non perdersi, ma anche con altri ragazzi diversi da lui. Uscire dalla “comfort zone” con la storia di Reza che nel suo viaggio della speranza ha lasciato dietro di sé le bombe che distruggevano case e affetti. Vivere la vita di Simone alle prese con le ferite lasciate da un nucleo familiare disturbato.
Il cortometraggio è stato girato interamente a Roma dall’8 al 10 maggio 2019 e parteciperà ai principali festival nazionali e internazionali. Nel frattempo, la macchina “C1V” (acronimo per C’era una volta”) sta già lavorando al film.