Ultima modifica 20 Giugno 2019
Ci siamo. Riunione di ottobre di un anno scolastico qualunque.
Ci spiegano cosa succederà in questo anno scolastico. A quali attività parteciperanno i nostri figli, qual è il giorno fissato per la comunione. Eh si perché quest’anno ci tocca…
Poi, dopo averci detto quanto i nostri figli siano stati bravi a fare i loro compiti per le vacanze ecco la fatidica domanda:
Allora, chi si candida a rappresentante di classe per quest’anno?
Le facce, le espressioni, sono sempre le stesse: c’è chi abbassa lo sguardo, c’è chi si gira dall’altra parte…
“Io lavoro fino a tardi” dice una. “Io ho 3 bambini, proprio non riesco” “io devo portare il mio a calcio, in piscina e a minibasket.. come faccio?”
Puntualmente, ogni anno, si ripete sempre la stessa storia, come se fosse un disco incantato.
Al momento dell’elezione del rappresentante dei genitori tutti ( o quasi ) di defilano.
Ma poi… non possono candidarsi le stesse dello scorso anno? Loro si che sono brave…
Esatto. Alla fine è sempre così che vanno le cose. L’unica persona che non si defila sono io. Quella che… lo ha già fatto lo scorso anno e che, per un tremendo senso del dovere alla fine alza la mano e si ri-ri-ri- candida ancora.
Ed eccomi qui: eletta senza quasi neanche leggere le schede.
E tutte tirano un sospiro di sollievo: anche quest’anno è fatta.
Lo so, detta così può sembrare una cosa da matti, ma oramai negli anni ci ho quasi fatto l’abitudine.
I file al computer sono già pronti con nome indirizzi e tutto il resto.
La lista per il fondo cassa c’è. E poi oramai i genitori li conosco tutti.
Non mi fermerà sicuramente il dover tenere tutto super organizzato… un’altra volta.
Il problema vero è un altro. Chiarire fin da subito quali sono i miei compiti.
Prima di tutto non sono tenuta a raccogliere soldi, fare collette, comprare i regali di compleanno per i bambini, comprare il materiale didattico per la classe.
Non sono tenuta significa che non sono obbligata, e che se lo faccio è perché mi fa piacere.
Quindi non va dato per scontato che io sempre pronta a mettermi a disposizione di chiunque lo chieda.
Ma soprattutto la mia disponibilità non va presa nel modo sbagliato: non sono a disposizione per risolvere i problemi del singolo individuo, e il mio telefono non dovrebbe squillare alle dieci di sera, perché un bambino non ricorda i compiti da fare per il giorno dopo.
Devo presenziare alla riunioni del consiglio, a farmi portavoce della maestra e dei genitori.
Ho l’obbligo di tenermi aggiornata su cio’ che succede all’interno della scuola e di conoscere il regolamento.
Insomma, un vero e proprio lavoro. Ecco perché di tanto in tanto, qualche grazie farebbe comodo.
Se anche voi avete questo compito ingrato… permettetemi qualche piccolo suggerimento.
Date subito il vostro recapito agli altri genitori (Sembra una banalità, ma alcuni rappresentanti non lo fanno).
Procuratevi l’elenco ed i recapiti degli altri genitori della classe e fatelo avere a tutti.
Organizzate un’uscita insieme, un picnic, una festa ogni tanto, per vedersi al di fuori del contesto scolastico. Vi meraviglierete di quanto siano diverse le persone.
Fate sempre una relazione dettagliata da consegnare ai genitori delle riunioni con gli insegnanti.
Potete anche farvi rilasciare il verbale della riunione dalla segreteria. (Nota Ministeriale del 21.5.1980)
Ma soprattutto, fate capire fin da subito che anche voi avete una vita, e che a tutto… c’è un limite!