Ultima modifica 9 Aprile 2015
Nella legge di stabilità varata a dicembre dal governo Renzi è stato istituito il bonus bebè di 80 euro per sostenere le famiglie e destinati ai nati tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Una misura concreta di sostegno alla genitorialità che se non si avvicina ai sussidi nordici, è comunque un passo in avanti.
Ad oggi 10 febbraio, ancora non è possibile chiederlo: mancano i decreti attuativi ovvero non è ancora stato scritto come dovrebbe essere richiesto, e si sommano le enormi difficoltà suscitate dall’entrata in vigore delle nuove classi dell’ISEE dal 1 gennaio 2015, che per essere misurate prevedono la presentazione di documenti numerosi tra cui la giacenza media mensile su conto corrente ancora non rilasciata dalle banche.
Per cui i 50mila bambini nati a gennaio che avrebbero potuto richiederlo sono ancora in stand by.
ULTIM’ORA: Ieri sera durante il Consiglio dei Ministri è stato firmato il decreto attuativo della norma! «Con la firma dei ministri Poletti e Lorenzin – ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine della riunione a Palazzo Chigi – il bonus per le neomamme diventa pienamente operativo!
A chi è destinato
Hanno diritto agli 80 euro mensili per 3 anni per ciascun figlio nato tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 le famiglie con reddito inferiore a 25mila euro, per chi è sotto i 7mila la somma raddoppia: 160 euro.
In totale dovrebbero essere 330mila i bambini destinatari del bonusbebè con un piccolo gruzzolo di 2880 euro in 3 anni.
Come richiederlo
Si dovrebbe poter richiedere ai centri CAF convenzionati e dovrebbe essere erogato dall’INPS. Potete tenere sottocontrollo il sito INPS per gli aggiornamenti.
Speriamo che la situazione si sblocchi il prima possibile, e non siamo arretrati da rimborsare dopo 10 mesi, come spesso capita in Italia.
Arianna Orazi