Ultima modifica 2 Novembre 2015
A ridosso della prossima stagione estiva ritorno su un argomento che mi sta molto a cuore: l’abbandono degli animali da compagnia.
Sembra impossibile che ancora sia necessario martellare l’opinione pubblica sull’argomento eppure ogni anno, a fine periodo estivo, si tirano le somme di questa barbarie. Vediamo dunque come è andata nell’anno appena passato. Secondo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) 23.435 i cani che sono stati abbandonati e vaganti sulle strade ed autostrade nel 2014, con una diminuzione di 4.024 cani avvistati rispetto ai 27.459 del 2013 (-17,19%).
L’associazione definisce però “altalenanti i dati che hanno visto un incremento degli abbandoni nei primi tre mesi del 2014 quando sono stati segnalati ben 4.515 cani abbandonati rispetto ai 3.075 dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene invece l’estate con una diminuzione di quasi il 15% delle segnalazioni rispetto al 2013 e anche nei mesi autunnali gli abbandoni sono diminuiti”.
Un dato “tutto sommato positivo” osserva l’Aidaa.
Tra le regioni la maglia nera spetta a Puglia, Sicilia, Calabria e Lazio, il sud purtroppo si distingue ancora per il minor rispetto nei confronti degli animali, un alto numero di abbandoni e un tasso di randagismo fra i più elevati.
“Un leggero miglioramento non vuol dire che il problema è scomparso – ci dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa – Mancano ancora i dati dei cani abbandonati direttamente in canile, anche se si tratta di numeri meno importanti nel complesso”.
Mi sembra allucinante come nel 2015 ci siano ancora quasi 24.000 e passa persone che pensano che gli animali siano un giocattolo di cui disfarsi quando ci si è stancati di giocarci. Sembra che a nulla valgano i mille spot pubblicitari che incitano le persone a prendersi cura del proprio pet nonostante le vacanze, a niente servono con certa gente il moltiplicarsi delle facilitazioni per portarsi dietro il proprio animale. Nascono sempre più posti pet-frendly; spiaggie ,anche se ancora sono poche, strutture alberghiere di ogni tipo, ristoranti e negozi che accolgono i cani sempre più numerosi quindi la possibilità di portarsi in vacanza il proprio pet è decisamente aumentata eppure i numeri dell’abbandono estivo sono ancora molto alti.
Credo che fino a quando non si reinserisca a scuola lo studio dell’ ”educazione civica”, educazione che comprenda anche l’insegnamento verso il rispetto dell’animale, poco riusciremo a cambiare questi dati.
Come ha giustamente detto una amica animalista che sostiene quanto sarebbe utile se qualche maestra, prof o dirigente proponesse di inserire nelle gite, una visita al canile\gattile del proprio paese durante le quali vengano fatte lezioni di rispetto per gli animali e spiegate le motivazioni della presenza di un canile. Credo che sia una cosa fattibile? Sono certa di si e sicura che porterebbe ad una maggiore sensibilizzazione sull’argomento. Intanto vi invito a guardare il video che anche quest’anno è stato girato per sensibilizzare al problema. La storia fa un paragone forte ma a mio avviso azzeccatissimo fra…no non ve lo racconto ma vi chiedo di guardarlo fino in fondo… e sulla stessa onda emotiva un altro spot di importazione americana ben fatto e con un messaggio altrettanto efficace.
Ma a poco valgono gli spot se non si crea negli esseri umani, specie nei bambini, una cultura della protezione, della cura e del non abbandono del più debole umano o animale esso sia.
Perché come Gandhi ci insegna “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”
Elisabetta Dal Piaz