Ultima modifica 6 Agosto 2020
ll sito keyaku.it decide di sponsorizzare una speciale offerta su una lavatrice Ignis affiggendo negli spazi pubblicitari delle città italiane alcuni manifesti di grandi dimensioni :”A San Valentino mettila a 90 gradi”.
Sul web piovono commenti sulla simpatica campagna pubblicitaria che fa sorridere per la sua malizia.
Malizia?
Resto sbigottita. Davvero qualcuno trova che questi cartelloni siano simpatici?
Per me è evidente una rilevante caduta di stile.
Tra l’altro parliamo di un’azienda che produce elettrodomestici che, si sa, vengono utilizzati in prevalenza dal mondo femminile.
Forse se avessero pubblicizzato un film di Rocco Siffredi non mi avrebbe stupito questa bella frase, fine, elegante, rispettosa.
Invece inorridisco e mi chiedo se l’azienda produttrice delle lavatrici, fosse al corrente della promozione.
E se si, come immagino, perché non ha fatto nulla per fermare la pubblicità?
Pensava che le persone si sarebbero riunite in un grande plauso?
Che gli uomini sarebbero andati di corsa nel sito web e avrebbero ordinato la lavatrice?
Avendo lavorato in un’azienda mi domando anche quale fosse il clima “professionale” tendenzialmente “goliardico” intorno a quel tavolo di capoccioni.
“Ma si! Mettiamole a 90 gradi ste donne, ahó” .
Neanche nel trash più trash del cinema italiano ricordo una frase tanto stupida e denigratoria.
Ma davvero per pubblicizzare una lavatrice è necessario sminuire ad alto livello una donna, mamma, lavoratrice o casalinga?
Ma perché non han scritto ” centrifugate a 1200 i testicoli di vostro marito !”.
Che poi ragazze, sinceramente, chi di noi non vorrebbe ricevere una lavatrice per S.Valentino?
Vuoi mettere una bella lavatrice nuova contro una romantica cenetta magari accompagnata da una rosa e un dolce bigliettino d’amore?
Non vogliamo diamanti o borse griffate.
Che cosa ce ne frega?
Ma regalateci buon gusto e rispetto, amore, comprensione.
Basta con queste battutacce da locanda alcolisti portuale.
Non siamo prostitute da basso borgo.
Siamo mogli, figlie, sorelle ma soprattutto madri.
E voi non siete padri?
I nostri complimenti.
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