Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Sono nata e cresciuta in Italia e ho sempre saputo che San Valentino è la festa degli innamorati. Già. Essendo l’Italia un paese in cui “TI AMO” e “TI VOGLIO BENE” si dicono in due modi diversi.

Ma qui negli USA “ti voglio bene” e “ti amo” si dicono entrambi “I LOVE YOU” sia fra innamorati, sia fra genitori e figli, sia fra amici o fra fratelli. Quindi, forse per non fare errori, o per non offendere nessuno, o per allargare la cerchia di regali e bigliettini, hanno esteso la festa di San Valentino a TUTTI. Chiunque voglia bene ad un’altra persona, è libero di fare un regalo, un biglietto, un dolcino o un invito.

Ecco come viene addobbato uno dei supermercati più diffusi nel paese:

Ovviamente ci sono sconti perché qui ogni occasione per scontare la merce è valida.

Ed è, tanto per cambiare, un’occasione per andare a mangiar fuori.

Ci si scambiano biglietti “d’amore“:

Si preparano lavoretti, disegni o biscottini decorati.

A scuola, alcune classi, preparano una scatolina in cui metteranno dei bigliettini e l’insegnante si assicura che ogni studente riceva il suo Valentino!

Mia figlia da un po’ di giorni si chiude in camera e sta preparando qualcosa per tutti noi. Lei, per le sue doti, è più propensa al fai-da-te.  Anche io, infatti ho preparato dei biscottini che ho decorato (ma che sono nascosti!).

Intanto mia figlia sta leggendo un libro (Love? Maybe) in cui una ragazzina, che non crede nell’Amore, spiega che questa è una festa che spinge al consumismo. Vero, siamo tutti d’accordo su questo. Esattamente come il Natale, la festa della Mamma, la festa del Papà e tutte le altre. Allora anche i compleanni. Tutto è consumismo. Ma se non consumiamo non produciamo e se non produciamo l’economia si ferma. Quindi bisogna mettere le persone nelle condizioni di consumare!

Voi avete mai visto gli occhi di un figlio o una figlia che riceve un San Valentino dalla mamma? Eh allora provate e capirete! Anche in questo sono diventata una Nuova Mamma: faccio cose che non ho mai fatto quando ero in Italia!

Renata Serracchioli

P.S. Sospetto che mia figlia stia organizzando qualcosa perché mi fa delle domande bizzarre. Stay tuned!!!

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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