Ultima modifica 27 Agosto 2020
Io confesso. Vedo Sanremo da sempre. Anche se non mi piace la musica italiana. Anche se non ascolto i brani sanremesi da quando vinse Alice nel 1981. Però alle 20.30 in prima fila. Da brava abbonata Rai: parte Sanremo 2017, prima serata.
Sanremo 2017, prima serata all’Ariston
Come ha detto Crozza questo è stato il Sanremo delle larghe intese. E poteva rischiare di fare la stessa fine del governo. Cioè che il premier venisse scalzato dal voto popolare.
Lo sapremo domenica mattina, ma intanto godiamoci questa carrellata di cantanti, canzoni e ospiti.
Hanno cantato i primi 11 big. Giusy Ferreri, Fabrizio Moro, Elodie, Lodovica Comello, Fiorella Mannoia, Alessio Bernabei, Al Bano, Samuel, Ron, Ermal Meta, Clementino
E tra una nota e un “Dirige l’orchestra” (non dite Beppe Vessicchio, con mio profondo rammarico quest’anno non sentiremo questa frase) si sono alternati:
Tiziano Ferro e la Consoli col vestito di sua nonna
Raoul Bova e consorte
Paola Cortellesi e Antonio Albanese che io avrei fatto entrare in gara, e magari anche fatto vincere, perché lei è fuoriclasse anche quando canta
Diletta Leotta (chi? Qualche uomo mi dica chi è please)
Ubaldo Pantani che imita Bob Dylan in tutta la sua antipatia
I Cleanbandit (ma perché così tardi?) che anche le tardone come me conoscono. Grazie figli miei che mi rendete giovane.
Marco Cusin e Valentina Diouf, cestista e pallavolista.
Ora, sorvolo sull’ospitata di Ricky Martin che merita un discorso a parte, oggi sono state scritte miliardi di parole su Sanremo 2017.
Potevo io piccola writer esimermi dal farlo? Assolutamente no. Non voglio però soffermarmi sui cantanti, né sulle canzoni. E neanche sugli ospiti (per un sunto veloce potreste anche vedere un video di Repubblica.it.)
Quanto sui conduttori.
Sanremo 2017, prima serata: i conduttori dei record
Carlo Conti è l’impiegato Rai perfetto. Come i secchioni della scuola che arrivano prima fanno, prima e fanno tutto bene.
Direttore artistico del Festival, conduttore che conduce tutto, anche il pulmino interno della Rai, che manco Pippo Baudo nei suoi anni migliori. Direttore artistico di Radio Rai, pseudo-attore comico.
E poi, a Sanremo 2017, prima serata, c’è lei. La Maria.
Roca il giusto, simpatica quanto basta, professionale come nessun’altra.
Legge ma non troppo, ride ma quando serve, fa da spalla ma anche da protagonista.
È valletta ma anche conduttrice. Si cambia d’abito come nella migliore tradizione e fa più figura della Littizzetto.
Ma principalmente ricorda da subito a tutti gli abbonati Rai chi è.
Sanremo 2017, Prima serata. C’è Posta a Sanremo
Perché non passano neanche dieci minuti che sul palco dell’Ariston si vede spuntare la longa manus di C’è Posta per Te.
Io ieri sera mi son distratta, dunque non avevo visto questa “ospitata”. Oggi per motivi contingenti mi sono dovuta andare a ripescare questi 12 minuti di alta televisione. Dopo un breve monologo della De Filippi, Carlo Conti annuncia i rappresentanti di Guardia di finanza, Croce Rossa, soccorso alpino, esercito, protezione civile, vigili del fuoco le con unità cinofile.
Immancabile standing ovation.
Ora, ci sta tutta che una kermesse dia un pezzetto di spazio anche a questi eroi di tutti i giorni.
Ci sta che non ci si dimentichi di queste persone che fanno il loro dovere per uno stipendio medio che si meriterebbero anche qualcosa di più.
Ma la tv del dolore anche in prima serata non lo posso accettare. Anche a Sanremo proprio no.
Ne abbiamo avuto abbastanza nei giorni della tragedia di Rigopiano.
Proprio non mi va di risentire il vigile che racconta il salvataggio dei bimbi. Perché credo che sarebbe rimasto nella memoria di tutti noi anche se non avessero bissato qui sul palco dell’Ariston.
D’altronde, come si poteva pensare che non sarebbe andata così?
Come si poteva pensare di invitare Maria De Filippi senza una lunga intesa, come ha detto Crozza?
Come puoi credere di invitare l’inventrice della tv trash senza sconfinare nell’immondizia? Sarebbe come chiedere a Ricky Martin di venire al Festival senza muovere l’anca, per dire.
Lei, la signora dei troni della Terra di Media-set. Con la voce più spaventosa dell’Hobbit di Tolkien.
“Io ti porto l’audience ma tu mi dai spazio per C’è Posta per Te” avrà scritto sul contratto. Anche se i soldi li do in beneficienza.
Era proprio necessaria questa clausola?
Mah, forse a giudicare dagli ascolti si.
Io ne avrei fatto volentieri a meno.
The show must go on. Vedremo cosa ci riservano le prossime serate. Mi aspetto, come ha detto il bravo imitatore Ubaldo Pantani nei panni di Dylan, un’esternina con Banderas e la Carrà.
Fonte Foto: Web