Ultima modifica 16 Marzo 2016
A volte mi stupisco di come l’essere umano non riesca a imparare dai propri errori. Come diceva qualcuno… La storia si ripete, tende sempre a ripetersi.
Non molti anni fa un uomo aveva deciso che solo una certa razza di persone fosse quella perfetta. Non poteva scegliere biondi e occhi azzurri da un embrione. Quindi ha sterminato migliaia, milioni di persone.
Oggi invece nei tanto ammirati (da qualcuno) Stati Uniti, tramite una fecondazione in vitro, è possibile scegliere il sesso del nascituro. Un bel maschietto o una bella femminuccia. Ma visto come corre veloce il filo del progresso medico quanto può essere breve il passo per scegliere il colore dei capelli biondi e due begli occhioni azzurri?
Come detto la storia si ripete. Inesorabile e spietata.
Sono sconcertata da tanta pochezza d’animo. Da come si sprechino risorse, soldi, tempo ed energia per una sciocchezza come questa. E non per capire quanto sia contro il principio del decidere di diventare genitore porre una scelta di sesso. Come se qualsiasi motivazione si possa addurre potesse giustificare il preferire bambole alle macchinine o viceversa…
Cosa spinge una futura madre a dire voglio una bimba? Quale può essere la motivazione?
La voglia di fare compere insieme? Il voler organizzare le sue nozze? Perché le piace il rosa?
E un maschietto? Un’adorazione per il nipotino e lo si vorrebbe uguale a lui? O magari abbiamo già dei maschi e allora vogliamo una femmina?
Se non dipende da motivazioni mediche, come la trasmissione di malattie genetiche che si trasmettono appunto in alcuni casi con prevalenza in un sesso piuttosto che in un altro (unico caso in cui è possibile applicare questa tecnica in Italia per esempio), non vedo davvero altre motivazioni che abbiano un senso.
L’essere genitore dovrebbe significare altro. Le preoccupazioni nel mettere al mondo un figlio ben altre. Un figlio lo ami e basta. Timido o spaccone. Testardo o remissivo. Forte o debole. Sano o malato. Biondo o moro. Maschio o femmina. E non lo decidi prima. Lo impari ogni giorno. Ma lo senti dentro di te fin dal primissimo istante.
Lo ami in quanto entità, persona e parte di te. L’amore di un genitore va oltre. Oltre qualsiasi barriera o preferenza istintiva. Scegliere per capriccio un sesso piuttosto che un altro non mi sembra che sia una scelta di cuore. Non centra nulla con l’amore e la dedizione totale che dovresti a tuo figlio. E’ mettere prima te e poi gli altri. Il contrario del genitore. Il contrario dell’amore.
L’unica cosa che dovremmo aver capito dalla storia è che non c’è differenza nelle persone se non nel cuore. Che non c’è altra strada da percorrere se non quella dell’amore. E l’amore di un genitore non può essere indirizzato. Deve venire da dentro.
Non importa il sesso di un bambino. L’unica cosa importante è che persona sarà. Cosa sarà il suo passaggio nel mondo. Come riuscire ad accompagnarlo, fino a che possiamo, nel suo cammino verso la felicità. Perché noi tutti dobbiamo solo questo cercare sempre, a tutti i costi. La felicità.
E fino a che possiamo lottare per insegnagli che..
Anche che se la storia si ripete possiamo sempre lottare per cambiarla. Uomini e donne. Insieme.