Ultima modifica 11 Ottobre 2016
Scienze in Atto. Teatro e Scienze si incontrano grazie ad una collaborazione con Eni
Presso il Teatro Coccia di Novara lo scorso 18 maggio è stato messo in scena uno spettacolo composto di 3 atti dal titolo Scienze in Atto, a completamento di un progetto di divulgazione scientifica avviato nell’ottobre dello scorso anno, che ha accompagnato per un intero anno scolastico alcuni istituti della città di Novara.
Scienze in Atto è un progetto rivolto a studenti di scuole secondarie della provincia di Novara che si è posto come obiettivo di avvicinare i ragazzi alla scienza grazie alla realizzazione di testi teatrali.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione del teatro Coccia con il centro Eniscuola e il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente. I ragazzi hanno anche potuto godere della collaborazione di alcuni professionisti dello spettacolo come la coppia comica Nuzzo Di Biase e i Boiler come moderatori, la drammaturga Federica Di Rosa – che ha coordinato l’intero progetto – il regista Davide Stecconi e altri personaggi, conoscitori di prosa e testi teatrali.
Il lavoro che ne è uscito è stato un successo.
Soggetto del progetto sono stati gli argomenti scientifici scelti a fine ottobre del 2015 durante un primo incontro a teatro. Dopo una valutazione tra i vari argomenti, quelli ad avere riscosso più successo di pubblico (una valutazione è arrivata anche dai social con una classifica in base al numero di like su Facebook) sono stati portati in scena.
Gli argomenti tra cui scegliere erano: i concentratori solari luminescenti, l’idrogeno vettore energetico e la chimica verde, e alla fine è stato scelto il primo.
Una volta selezionato l’argomento, da ottobre a maggio il progetto ha quindi preso corpo seguendo due fasi distinte.
Il primo step ha coinvolto alcuni studenti della 5CA dell’ITI “Omar”, che hanno realizzato una ricerca presso il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara, insieme ai ricercatori del centro stesso. Uno dei tanti scopi del progetto era inoltre cercare di avvicinare i ragazzi e le scuole alla scienza attraverso un nuovo mezzo, che è stato appunto rappresentato dal teatro. I ragazzi hanno così potuto discutere di argomenti che ci toccano da vicino come la domanda di energia e la difesa del nostro ecosistema.
La seconda fase – nella quale si è stesa la sceneggiatura – si è svolta nel gennaio di quest’anno.
A questo hanno pensato le classi 4B e 3C del Liceo “Casorati” e 3C del Liceo “Antonelli”, con la collaborazione di professionisti del settore teatrale.
Ne è venuto fuori uno spettacolo composto da un testo in prosa dal titolo “L’oro in cielo”, dal cortometraggio “Il viaggio di Dalia” e da una sorta di mini musical “Il riflesso dell’altro me”, a cui il pubblico ha potuto assistere il 18 maggio.
Mercedes Martini, attrice e regista del teatro novarese (nonché compagna di Ivano Fossati, ndr) che ha diretto il primo atto, ha evidenziato come sia stato un progetto importante soprattutto perché ha coinvolto i ragazzi delle scuole superiori nella scrittura di un testo teatrale, per di più con una base scientifica, lavoro che ha sviluppato negli studenti una notevole capacità di mettere a frutto diverse competenze.
I ragazzi delle scuole coinvolte sono stati bravissimi a realizzare storie a sfondo scientifico, ma con una grande inventiva e fantasia. Il risultato è un lavoro serio, ma non banale o noioso.
Al progetto hanno collaborato anche altre classi: il backstage del video è stato curato dalla 4BI dell’ITIS “Fauser”, insieme al formatore e regista della Fondazione Eni Enrico Mattei Andrea Bellati.
La direttrice del Teatro Coccia Renata Rapetti alla conclusione del progetto si è detta molto soddisfatta della riuscita.
In effetti non era facile pensare a questo connubio tra teatro e scienze, e invece i ragazzi coinvolti hanno saputo creare un filo conduttore quasi inaspettato che lega questi due mondi.
E oltre ai ragazzi anche gli spettatori sono usciti dal teatro più arricchiti di un’esperienza.
Noi di Le Nuove Mamme abbiamo voluto raccontare questa esperienza estremamente formativa, anche se a distanza di qualche mese, per provare a lanciare un “guanto di sfida“ a tutte quelle nostre lettrici che volessero raccoglierlo. Chissà se tra noi c’è qualcuna che ha voglia di coinvolgere la scuola del proprio figlio, e magari tentare un progetto come quello delle scuole di Novara.
Perché a leggere di questa iniziativa viene proprio voglia di pensare che la buona scuola esiste, e che magari con l’aiuto di qualche azienda come Eni si possano anche trovare i fondi per insegnare ai ragazzi con nuovi metodi e nuovi strumenti.
E dunque noi tutte mamme di figli-studenti speriamo che un’idea simile possa essere ripetuta anche in tante altre città italiane.