Ultima modifica 15 Marzo 2013

Ebbene sì, lo confesso… sono una di quelle maestre che non ama mettere i segni rossi sui testi o sulle verifiche. Alcune insegnanti vanno a nozze quando trovano un errore su di un testo come se avessero trovato un vero e proprio tesoro, io invece non amo andare alla “caccia all’errore” perché mi ricordo ancora, da piccola, l’imbarazzo dei segni rossi e blu sui quaderni.
Nonostante questo, dopo anni di insegnamento, l’occhio mi cade in automatico sugli errori e correggo non solo i quaderni ma anche i cartelli delle offerte al supermercato, annunci, etichette.
Chiedo scusa, ma ho trovato un errore sul cartellone: salsicce al plurale non vuole la i. Mi dispiace correggerla ma glielo dico prima che lo noti qualcun altro…scusi, sa, ma faccio la maestra…”
“Ma, no,ci mancherebbe, grazie di avermelo detto” (Ma il salumiere mi avrebbe volentieri strozzato…)

Perché ammettiamolo, l’errore mette sempre in imbarazzo e dà dei piccoli scossoni all’autostima dell’adulto, figuriamoci cosa può succedere dentro un bambino che sta imparando a scuola nuove competenze e sta costruendo la sua personalità ed immagine di sé.

Nonostante io ami poco correggere perché conosco l’imbarazzo di commettere errori, nel contempo sono piuttosto rigida nel rispetto e nello studio delle regole grammaticali. Insegno italiano da tanto tempo alla scuola primaria e credo molto nello studio della grammatica e della sintassi perché il linguaggio cambia velocemente ma l’uso dei media e di Internet ha un po’ boicottato la lingua italiana e molto spesso anche i bambini di terza elementare scrivono “xchè” oppure “anke” come sono abituati a leggere e a scrivere nei messaggi di chat o negli sms dei telefonini. Questo non va bene. Le regole grammaticali esistono ed è giusto che vengano impartite e rinforzate. Il consolidamento della regola avviene solo ripetendola, anche con modalità diverse. Spesso e volentieri a scuola si va di fretta perché si è in corsa con il programma ma la funzione della scuola è quella di educare e bisogna trovare il tempo di ritornare sulla regola e dare il tempo al bambino di consolidarla ed appassionarsi all’argomento.

ORTOGRAFIA: LA MATERIA PIU’ BELLA CHE CI SIA: Appassionarsi alla grammatica è una vera e propria sfida ma è possibile trovare alcuni accorgimenti per accettarla. Ai bambini piace molto inventare rime, storie e filastrocche. Sarebbe bello poter inventare delle storie sull’errore: ad esempio: “Cosa succede se “scrivo con la pena invece della penna?” “scriverò un testo molto triste!” “e quindi? Cosa potrei fare per rallegrarlo?” E se voglio cancellare con la “gonna” invece della “gomma”? E cosa ne dite se un “papa” diventa “papà”? Insomma: inventare dei piccoli giochi linguistici sugli errori più comuni può aiutare sicuramente a “ridicolizzare” l’errore e a non far sentire il bambino in imbarazzo se lo commette e di sicuro servirà a consolidare la regola di grammatica. Questi piccoli trucchi dovrebbero essere seguiti dagli insegnanti ma anche dai genitori a casa: so che non è facile e non sempre viene “la rima giusta” ma con un po’ di esercizio vedrete che sarete stupiti anche voi di quello che sarete capaci di inventare!

ORTOGRACOACHING: L’apprendimento di una regola, pur nella sua veste giocosa e divertente, presuppone un allenamento mirato. In questo caso il genitore può fare poco ma l’insegnante dovrebbe programmare un “piano di allenamento” per eliminare gli errori più comuni (doppie, uso dell’acca, accenti ed apostrofi…)  proponendo degli esercizi mirati e reiterati nel tempo. Il lavoro dovrebbe essere continuo di sicuramente su più livelli, dal più facile al più complesso,quando l’allenamento inizia ad essere consolidato. E come un buon “coach” l’insegnante dovrebbe sempre incoraggiare e mai mortificare se qualcuno sbaglia.

MA…COSA SIGNIFICA ORTOGRAFIA? CERCA SUL DIZIONARIO!: Ovvero il dizionario, questo sconosciuto. Spesso e volentieri i bambini (ma anche gli adulti) hanno una vera e propria riserva a cercare le parole sul dizionario perché hanno paura di essere considerati incerti ed insicuri. Il dizionario, invece, è una vera e propria miniera di regole grammaticale ed un valido alleato per combattere gli errori di ortografia! Io lo consulto spesso ed ho abituato i miei alunni ad accettare “il dubbio” che talvolta viene per qualche parola o verbo…

In fondo…non sono un computer!”

E per fortuna, maestra!!!”

Arianna Simonetti

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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