Ultima modifica 10 Gennaio 2018
A seguito di tanti infausti accadimenti di soffocamento per ostruzione delle vie aeree, soprattutto a scapito di bambini, dilaga ora il bisogno, giustamente, di seguire tutti un corso di manovre di disostruzione delle vie aeree, pediatrico e non.
Fortunatamente la filosofia di vita di non essere solo dei testimoni, in quei tragici attimi, ma di essere parte attiva e fondamentale per la vita di un essere umano, sta prendendo piede e sono sempre di più le persone che prendono coscienza dell’importanza di sapere cosa fare in queste circostanze.
E nella scuola?
Nella struttura in cui i nostri figli, di tutte le età, vivono la gran parte della loro giornata, cosa accade?
C’è personale correttamente istruito? Gli educatori, ma anche il personale non docente, le segreterie, sono in grado di affrontare situazioni di emergenza?
La scuola deve avere la certificazione di struttura protetta?
Fortunatamente, alcune scuole sì, si sono adeguate, hanno fatto in modo che le persone che lavorano all’interno della struttura siano adeguatamente istruite per intervenire in casi critici e delicati, tanto da ottenere la certificazione di Struttura Protetta
Ma quante sono le scuole che possono definirsi struttura protetta?
Sono tutte?
No, purtroppo non è così, c’è ancora molto da fare, ma, per fortuna, qualcuno si sta autonomamente attrezzando per diventarlo.
Per fare chiarezza sulla questione e per capirci qualcosa di più, abbiamo fatto qualche domanda a Danilo De Mattia, istruttore di manovre salvavita, presso Salvamento Academy da svariato tempo.
Esiste una norma di legge che obbliga le scuole a fronteggiare casi di emergenza di questo tipo?
Non è obbligatoria le presenza del Defibrillatore semiautomatico Esterno (DAE) all’interno della scuola,anche se presente personale addestrato. Così come non è obbligatoria la presenza di personale addestrato, se già c’è un DAE all’interno della scuola.
Ad oggi solo le società sportive hanno l’obbligo di dotarsi di DAE e di personale addestrato all’utilizzo (Decreto Ministero della Salute 24 Aprile 2013 publicato in GU 169 del 20/7/2013).
Sarebbe sicuramente necessaria l’OBBLIGATORIETA’ della presenza di DAE e personale addestrato nelle scuole, così come nei luoghi di lavoro e, in genere, in ogni luogo dove ci sono tante persone. Ogni anno circa 73.000 persone in Italia muoiono per arresto cardiaco: in strada, in casa, al lavoro, nei luoghi pubblici, oltre che nei centri sportivi.
Molte di queste persone potrebbero essere salvate se fosse presente personale addestrato e un DAE.
Per personale addestrato intendo anche qualsiasi cittadino che ha seguito un corso di rianimazione cardiopolmonare e sappia cosa fare. Questo agevolato anche dal fatto che non esistono implicazioni legali nel soccorrere una persona (art.54 C.P.- Stato di necessità).
Ancor di più è necessaria la presenza di personale addestrato in tutti quei luoghi dove ci sono bambini, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado.
E quali sono le normative vigenti in questo ambito, ad oggi?
La certificazione all’utilizzo del defibrillatore è richiesta dalla legge 120 del 3 Aprile 2001 , il cui articolo 1 comma 1 stabilisce che: “ E’ consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonche’ al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attivita’ di rianimazione cardio-polmonare.”
Il Decreto ministeriale del Mistero della Salute – 18 Marzo 2011 determina i criteri e delle modalita’ di diffusione dei defibrillatori automatici esterni.
Le certificazione abilita, quindi, all’utilizzo del Defibrillatore semiautomatico Esterno (DAE) anche ai cittadini NON sanitari, purché abbiano seguito un apposito corso di formazione teorico-pratico che rispetta le linee guida internazionali ILCOR.
Come funziona il corso?
Durante il corso c’è una parte teorica in cui vengono spiegati i presupposti dell’arresto cardiaco, la rianimazione cardiopolmonare (adulto-bambino-lattante), l’utilizzo del DAE e le manovre di disostruzione pediatriche e adulte. Durante la parte pratica di effettua addemento pratico sui manichini, seguiti dagli istruttori. La durata del corso varia da Regione a Regione,perché ognuna di esse ha autonomia decisionale in merito.
La durata della certificazione è di 24 mesi, entro i quali è necessario un retraining, obbligatorio per mantenere la validità dell’abilitazione.
Per richiedere il corso è necessario rivolgersi ad un centro di formazione o un’agenzia didattica, come Salvamento Academy, accreditata dal Ministero della Salute.
Come funziona se una scuola volesse essere certificata? Che costi ci sono?
La certificazione NON è della struttura ma della persona che consegue l’abilitazione. Alla luce di questa premessa, la scuola di per se non ha costi se il corso viene pagato dal singolo allievo. La scuola può decidere di farsi carico dei costi di cerificazione del personale (cosa difficile).
Quante scuole sono predisposte alla sicurezza in questo ambito e certificate, ad oggi?
Attualmente non ho dati che mi indichino quante scuole a Roma sono dotate di DAE. O, meglio, personalmente ne ho vista una, ma non mi risulta ci sia personale addestrato.
Il personale delle scuole spesso è formato al primo soccorso aziendale, ma NON alle manovre salvavita pediatriche né, tanto meno, alla rianimazione cardiopolmonare con DAE. A volte, seppur presente l’addestramento alla rianimazione cardiopolmonare, è ancora fermo a linee guida ormai obsolete.
La sensazione, data dalla mia ormai corposa esperienza di istruttore di manovre salvavita e dai numerosi colloqui con genitori, insegnanti e cittadini in genere, è che siano veramente poche le strutture protette e che molta cultura del primo soccorso sia ancora demandata alla buona volontà di operatori o genitori che la propongono, oppure insegnanti disponibili a cercare di ovviare al problema; ma che manchi un vero e proprio progetto di formazione strutturato che permetta la formazione sistematica e capillare nelle scuole.
Grazie mille, Danilo e buon lavoro!