Ultima modifica 4 Gennaio 2020
Mio marito è quello che in famiglia chiamiamo scherzosamente “stalker”: lui riceve notifica dei movimenti sulle carte di tutti noi.
Le email dei figli vengono inoltrate anche a noi due; ad ogni accesso al nostro wi-fi lui riceve una notifica. Sappiamo tutte le loro password… forse!
Per non parlare della scuola che notifica immediatamente un ritardo o un’assenza su ogni nostro dispositivo.
Eppure la protezione non è mai abbastanza.
Non siamo mai davvero certi di quello che fanno i nostri figli fuori casa.
Dove viviamo noi non ci sono discoteche e vige il coprifuoco per i minorenni.
Senza la presenza dei genitori non possono bere alcolici (in alcuni stati nemmeno in presenza dei genitori). I ragazzi si incontrano a casa di uno o dell’altro e, a volte, fanno lo sleep-over (restano a dormire).
Cosa succede in queste serate?
Non ci è dato saperlo.
Possiamo solo sperare che loro siano onesti con noi e, anche se più di una volta l’idea di seguire i nostri figli ci è passata per la testa, non possiamo stargli sempre alle calcagne. Dobbiamo imparare a fidarci dandogli prima tutti gli strumenti necessari per fare loro stessi una valutazione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Poi sta a loro usare gli strumenti in modo appropriato, nei limiti del lecito e della legalità, ovviamente. (la mia risposta all’articolo di Alessandro Curti – Parola d’ordine: resistere (ma consapevolmente))
Nonostante questo a volte le cose succedono.
Qui in America hanno un modo di dire molto colorito: shit happens (letteralmente: la merda succede).
Ma cosa succede quando ti fidi di tuo figlio, o di tua figlia, ma la gente intorno non ti crede? La gente è subito pronta a pensare al peggio prima di tutto.
E cosa succede quando una madre è troppo protettiva verso il proprio figlio e non si rende conto di mettere così in pericolo chi gli sta intorno?
A volte la verità è sotto ai nostri occhi ma le lacrime e l’angoscia non ce la fanno vedere.
O forse ci fidiamo più del giudizio altrui che del nostro.
Searching è un film che mette angoscia.
Che fa davvero pensare al peggio. In quanto madre, un film del genere mette a repentaglio tutto ciò in cui ho sempre creduto.
Non conosciamo mai davvero i nostri figli.
Pensiamo a come eravamo noi stessi. Siete pronti a giurare che quando eravate adolescenti, a casa o a scuola o con i vostri amici, eravate esattamente la stessa persona? Un genitore immagina che la figlia sia piena di amici e vitale.
Poi scopre che non è esattamente così. O viceversa.
Non so quante volte avrei voluto essere una mosca per poter vedere i miei figli a scuola e poterli conoscere meglio, soprattutto mia figlia…