Ultima modifica 11 Giugno 2013
Come passa il tempo…veloce…La vita è un soffio.
E te ne accorgi davvero, fino in fondo, quando hai un figlio che cresce accanto a te. Un bambino è proprio come un albero. All’inizio è solo un germoglio. Prezioso e delicato. Va accudito, protetto. Poi cresce e sviluppa il suo tronco. All’interno del tronco ci sono gli anelli, che dicono da quanti anni cresce e si nutre di vita. E per ogni anello ci sono le cose che lo hanno costruito. Esperienze, piccole sofferenze e, si spera, grandi gioie. La cosa incredibile è come si sono formati veloci…Uno dietro l’altro…In un soffio appunto….
Mio figlio ha sei anni e questo è il suo ultimo anno alla scuola materna. Da settembre lo attende la scuola elementare. E mentre preparo gli album con le foto dei remigini che quest’anno finiscono la materna da regalare alle maestre, mi ritrovo a pensare….E a guardare tutte le foto dei suoi piccoli compagni di avventura.. E i suoi sei piccoli cerchi mi scorrono davanti..
Sono stata fortunata. Ha frequentato una bella scuola e soprattutto ha avuto due bravissime maestre. Dolci, competenti, dedicate al lavoro. Concentrate su di loro. Ricche di idee, di voglia di fare e di paziente e attenta professionalità . E quella passione e amore che solo una brava insegnante davvero possiede. Lui ha avuto la fortuna di averne avute due. Brave. E so bene quanto sia importante. Soprattutto in questi anni giovani, piccoli…Ma è sui primi cerchi che si costruisce la struttura dell’albero adulto che diventerà un giorno…
In tre anni ovviamente l’ho visto cambiare tanto…E se quando sono neonati il cambiamento è giornaliero poi rallenta un pochino…Ma solo un pochino. Perché in realtà anche questi tre anni sono volati via in un lampo. E se il primo giorno di scuola il mio piccolo germoglio mi tendeva le manine per restare con me ( anche se poi si calmava subito appena me ne andavo ) ora si sveglia, fa colazione e si lava i dentini da solo.
Si allaccia le scarpe, prova a vestirsi da solo ( ma sulle magliette abbiamo ancora qualche problema tecnico…). Corre tanto, gioca a pallone. Mangia bene, da solo e si fa la doccia da solo. Già…Da solo. E’ questo il più grande cambiamento. La quantità di cose per cui non ha più bisogno della mia presenza. Anche se è bello che me lo chieda lo stesso. “ mi fai compagnia mentre mi lavo i denti ? “ e’ così carino a chiedermelo…Sto lì e lo guardo…Mi si riempie il cuore.
E parla sempre. Quello lo ha sempre fatto in verità ma ora è la qualità dei discorsi a impressionarmi. Entrano in gioco oltre a mostri, pallone e figurine…Più sentimenti, ragionamenti sui rapporti.
Gli amici, mamma e papà con cui nascono nuove dinamiche, esigenze, piccoli scontri…La sua piccola, giovane personalità si forma e si trasforma, sempre in un soffio. E devi trovare anche tu un nuovo modo di rapportarti con lui, lasciargli spazio di crescita. Un albero ha bisogno di spazio per crescere forte e rigoglioso.
Ma perché le foglie siano sempre verdi, per farle rifiorire quando cadono, per aggiungere un nuovo anello al suo tronco…ha bisogno di amore. Di quell’amore che ancora gli fa dire “ Mamma mi fai le coccole ? Sono grande ma le coccole sono belle vero ?”.
Sono ancora solo sei piccoli cerchi…E per il mio cuore di mamma…Va bene così.