Ultima modifica 20 Aprile 2015
Sapete quanto ci costano in “integrazioni allo stipendio” i lavoratori distaccati presso palazzo Madama? 3,6 milioni di euro per un solo anno è la somma iscritta nel bilancio al punto 1.6.4 che recita “personale di altre amministrazioni”.
Capite? Non sono dipendenti diretti, ma provengono da altri enti, dai quali sono stati assunti e ricevono regolarmente lo stipendio, ma….lavorano lì.
E per il fatto che lavorano lì (con le identiche mansioni che avevano nell’ente di provenienza) il Senato pensa che debbano avere un compenso aggiunto.
Perché?
Sarei infinitamente grata se qualcuno mi potesse dare una spiegazione logica?
E poi, perché lavorano lì?
Hanno vinto un concorso, un test attitudinale, hanno inviato un curriculum o hanno avuto il proverbiale calcio….?
Poliziotti e carabinieri, vigili urbani e del fuoco al caldo, nei lussuosi uffici del Palazzo, hanno un’indennità diverse, e di molto, secondo il grado, ma per che cosa? Per rappresentanza, forse?
Ai loro colleghi, rimasti al loro posto, posto disagiato ed esposti a tutti i grandi rischi del loro mestiere, rischi che sono risparmiati ai loro colleghi, nulla, loro non meritano, anzi, ci dicono spesso che non hanno nemmeno benzina per le auto di servizio… e questo è solo un esempio.
E questo è già grave, ma lo è ancor di più il compenso erogato ai dipendenti dell’ex banca del lavoro (ora Paribas) che per grazia ricevuta ha la sua sede nel Palazzo (a che titolo?) che ricevono un compenso mensile che va da 400 ai 750 euro. Perché?
Poveretti quei dipendenti della Carlson wagonlit che ha sede nel Palazzo e che percepiscono soltanto 300-400 euro mese.
Mi chiedo se lo sanno Monti ola Fornero?
O non lo vogliono sapere?
Da tecnici quali sono hanno almeno letto i bilanci di quei buchi senza fondo che sono i palazzi del potere? O è più semplice ignorarli e più facile aumentare le tasse ai poveri tapini?
E c’è chi, ironicamente, giustifica queste gratifiche con il livello assurdo degli stipendi goduti dai dipendenti il cui ammontare complessivo raggiunge i €134.500.000 euro pari a una media di €149.300 a “cranio”, un importo che non trova uguali nell’intera galassia.
Ma che volete, è estremamente difficile trattare con i sindacati. Qui “vivono” ben 11, 14 sigle di categoria.
Ma pur essendo così ben pagati, che non siano persone capaci, funzionari validi, lo si evince chiaramente dalla somma necessaria per assicurare Consulenze al consiglio di presidenza (€2.300.000) nonché altri €2.000.000 per prestazioni professionali per l’amministrazione.
Tutto questo è scritto a chiare lettere, pardon, a chiari numeri nel Bilancio del Senato.
Vero Presidente Fini? Olei non lo sa, perché se firma il bilancio, lo firma senza nemmeno guardare le sue pagine, poiché ha la massima fiducia dei relatori e dei controllori…?
…ma queste sono parole già sentite…
Forse è un’allegra abitudine dei politici nostrani quella di non badare a come viene speso il denaro, tanto… tanto paga pantalone.
Nonna Lì
[…] hanno toccato, o almeno non risulta, i privilegi di quei non dipendenti del Senato che, solo per il fatto di lavorare lì, godono di indennità da parte delle casse dello stato, […]