Ultima modifica 18 Giugno 2018
Questa rubrica vuol essere un punto di raccolta di pensieri, fantasie, desideri piccanti e nascosti, per dare la possibilità a tutti, ovviamente garantendo l’anonimato, di esprimere liberamente ciò che ognuno di noi ha nel proprio immaginario erotico.
Le fantasie erotiche sono molto utili nella vita sessuale, poiché stuzzicano il desiderio, aumentano l’eccitazione e favoriscono nell’uomo il mantenimento dell’erezione e il raggiungimento dell’orgasmo nella donna.
Potete inviare i vostri racconti erotici a monica.cappello@lenuovemamme.it
Avevano trascorso la serata davanti alla TV, era da molto che si ripromettevano di rivedere insieme quel film, che tanto era già piaciuto la prima volta.
Al momento di andare a dormire, benché la poltrona fosse già pronta per l’ospite, la padrona di casa le aveva chiesto di condividere il letto, nella stanza accanto.
La testa iniziò a fare giri strani, le sembrava di essere finita dritta dritta, in una delle fantasie che le facevano compagnia quando si masturbava, o in uno dei racconti che si godeva chiusa in camera. Ricacciando in fondo quei pensieri, si mise il pigiama. L’amica non fece lo stesso e le sue impressioni furono confermate. Liberandosi dagli abiti, si sdraiò nel letto accanto a lei.
Nel buio della camera, coricate su un fianco, avevano continuato a chiacchierare, come se nulla di strano fosse successo. Solo dopo un po’, mentre le sembrava che ormai la testa le stesse per scoppiare e andasse a fuoco, si accorse che le mani della donna di fronte a lei, si erano intrufolate tra le sue gambe.
Stavano armeggiando con i pantaloni del pigiama e non ci volle molto che furono a contatto col tessuto degli slip, a contatto con il suo pube.
Accorgendosi del suo essersi irrigidita, la padrona di casa prese la mano dell’ospite e la condusse sui suoi seni. Erano grandi, le sembravano enormi e morbidi. Non fece resistenza, ma ci volle qualche secondo perché ricominciasse a pensare a qualcosa di razionale. E poi decise di lasciarsi andare.
L’amica lo capì, perché si sentì finalmente libera di far passare le proprie dita sotto le mutandine e, dopo poco, di baciarla.
Eccitata come non era da molto, si lasciò accarezzare e, cosciente delle condizioni della sua vagina, ormai completamente bagnata, perse ogni inibizione. Si mise più comoda nel piccolo letto che avevano deciso di dividere e aprì le gambe. Dal seno della donna passò alla vagina e si meravigliò quasi che fosse nelle stesse condizioni della sua.
Dopo pochi minuti anche lei era nuda e le due donne raggiunsero l’orgasmo, strusciandosi e accarezzandosi reciprocamente il clitoride.
Dott.ssa Monica Cappello