Ultima modifica 20 Giugno 2019
La sessualità è un fatto fisiologico, ma l’identità sessuale si costruisce, però, dalla fase preadolescenziale in poi. Una prima chiara manifestazione di questo processo è una serie di cambiamenti a livello corporeo, diversi per maschi e femmine.
Su questa diversità di sviluppo, tra ragazze e ragazzi, si giocano curiose differenze di comunicazione e comprensione dei fenomeni: una, esemplare, è quella che riguarda l’esordio dei giovanissimi a una sessualità puberale. Mentre infatti il ciclo mestruale è un fenomeno noto e accettato (e su questo evento madre e figlia si confrontano spesso, prima che si manifesti), invece, per quanto riguarda il maschio e la sua prima polluzione notturna rimane un velo di mistero e silenzio.
Eiaculazione e masturbazione dovrebbero essere argomenti da trattare con i figli senza timore e per tempo.
Diventare uomini sul piano biologico è qualcosa che interessa la fase preadolescenziale: non bisognerebbe aspettare di arrivare alla sessualità matura per poterne parlare. La sessualità è un fatto fisiologico e l’esordio sessuale, con le sue scoperte, non ha una data fissa. Non è tutto. Non è un evento situato in un punto preciso del tempo ma, piuttosto, un processo che può essere anche molto lungo.
Occorre educare i nostri figli alla gradualità, insegnare ai ragazzi e alle ragazze, tra l’altro, anche a chiedere e a saper dire di “no”, cose che sembrano scontate e non lo sono affatto.
Come? Inutile ribadirvi per l’ennesima volta che non esiste un manuale del genitore perfetto dove trovare la giusta risposta a tutto. La modalità, come sempre, è lasciata alla creatività di ognuno, senza mai dimenticare che parlare parlare parlare ma, soprattutto, ascoltare rimangono sempre la miglior strategia.