Ultima modifica 3 Giugno 2021
È arrivato settembre!
Il mese dove tutto ricomincia: si riprendono i ritmi post vacanza, le attività scolastiche e non, si riprende la routine delle mille cose da fare e delle mille corse per farle.
Forza Mamme, ce la possiamo fare!
Io riprendo anche a scrivere e per questo primo articolo le mie riflessioni vanno ai cambiamenti psicologici dei bambini in questa fase.
Penso che questo discorso possa valere per ogni età, dai più piccolini ai più grandicelli.
Come spugne, iniziano a sentire che c’è qualcosa di diverso nell’aria, che qualcosa sta cambiando e hanno ragione.
Annusano da lontano il futuro distacco dalla propria figura di accudimento, in primis dalla Mamma, ma anche da tutte le altre persone che si sono prese cura di loro in questo periodo.
Sembrano percepire quasi magicamente questo futuro passaggio ed iniziano a manifestare qualche conseguenza.
Tra piccoli e grandi cambia proprio questo punto: il modo in cui esprimono l’aspetto emotivo del distacco.
I più piccolini, e penso ai bambini nel periodo pre-verbale, quindi prima dei due anni circa, posso diventare più irrequieti, nervosi, se la figura di accudimento (chiamiamola per scientificità “caregiver”) si allontana possono piangere disperati o avere delle crisi di rabbia, al ritorno del caregiver possono reagire con indifferenza o con avversione.
Giusto per alimentare il senso di colpa di una Mamma che, ad esempio, deve rientrare al lavoro!
O vogliamo parlare del senso di inutilità, di impotenza di fronte ai pianti inconsolabili, di frustrazione al pensiero di non farne una giusta?
Per i più grandi le questioni sono molto simili.
La differenza è che possono esprimere verbalmente ciò che pensano o provano e noi Mamme possiamo contare su un potere in più: se coi bimbi piccoli bisogna essere un po’ “maghe” e con la sfera di cristallo immaginare come possono sentire e vivere le cose, con i più grandi possiamo intavolare un dialogo che ci permette il confronto ed una più facile comprensione (…non sempre!).
Eccoci qui quindi, tutte assieme, a condividere questi vissuti!
Be’, condividere non fa altro che bene: permette di dimezzare con chi ascolta il peso emotivo che si sta vivendo.
Quindi, Mamme, com’è, com’e’ stato o come sarà questo rientro per voi?
Come lo avete affrontato?
Fermo restando che ogni diade mamma-bambino ha il proprio modo di comunicare, il proprio modo di capirsi, il proprio modo di interagire e di affrontare la quotidianità, io penso che un punto centrale sia per questo inizio la “preparazione”.
Non è il solo, ma credo sia fondamentale preparare il bambino alla separazione che avverrà, spiegargliela, affrontarla a piccole dosi, assecondando inizialmente i suoi bisogni di contatto, accogliendo con molta calma le sue crisi di rabbia.
Preparare un bambino significa metterlo in una condizione di maggiore controllo, di minor senso di impotenza e di maggior senso di sicurezza.
Ciò agevola i distacchi.
Non solo per i bambini, ovviamente.
Qui si parla anche delle Mamme: i distacchi non sono complessi anche per noi!
Confrontiamoci nei commenti, e se vi va iscrivetevi alla community!