Ultima modifica 18 Giugno 2018
Il maestro Aldo Coppola, fu un genio a prescindere, potrei stare qui ore e ore a descrivere l’incantevole ricordo che porto con me di quell’uomo, che mi insegnò ad amare il meraviglioso mondo della bellezza.
Mi piace ricordarlo come maestro d’arte, ma soprattutto maestro di vita, che con il suo esempio ha creato grandi hair stylist. Una fama la sua dettata da molte invenzioni di tagli e styling innovativi, ma creando lo shatush, ormai nota tecnica di schiaritura, lanciò una moda che ancora oggi va per la maggiore.
Semplice ed elegante, proprio come piace a me!
Ma sappiamo davvero che cos’è lo shatush?
Principalmente è un modo di vedere i colori da un’altra prospettiva, è una dolce sfumatura che incornicia il viso, non è uno stacco netto tra radice e punta, ma bensì un “continuo” del colore che in maniera molto progressiva, parte dalla radice, attraversando tutta la lunghezza s’intensifica sulla punta.
Tutto questo per rendere le persone libere dalla ricrescita netta, rimanendo in ordine per mesi e mesi.
Fatta questa doverosa premessa, vorrei quindi precisare principalmente 3 cose: La prima è che essendo una tecnica di schiaritura si può tranquillamente effettuare su qualsiasi tonalità di colore, biondi, castani o rossi.
Il processo per schiarire il nero invece, è molto più complicato (ne parleremo sicuramente un’altra volta), ma anche in caso di tonalità molto scure è comunque possibile eseguire questa tecnica (prestando particolare attenzione).
Nasce da una cotonatura, che oggi naturalmente si è evoluta, che cosa vuol dire?
Vuol dire che un tempo l’effetto nacque cotonando le ciocche prescelte ed applicando il prodotto schiarente SOLO sulla superficie di quelle ciocche creando dunque una sorta di protezione per i capelli sottostanti, mantenendoli scuri al suo interno e chiari all’esterno, ottenendo così il risultato chiaro scuro.
Evitando però l’effetto striscia pedonale (punto numero due) determinato dall’ ormai antica tecnica dei colpi di sole appunto tradizionali, che a mio parere è anche davvero brutta da vedere (lascio a voi la scelta, i gusti son gusti). O peggio ancora, forse, da un effetto di omogeneità dettata dall’utilizzo di accessori come ad esempio la spatola (con il rischio di creare delle macchie di colore, assolutamente disarmonico.
Lo shatush (il vero intendo), è capace infatti di realizzare meravigliose sfumature che variano, da quelle soft baby a quelle più intense, riproducendo sui nostri capelli l’effetto del sole dopo una lunga vacanza.
Tre, vietato e dico vietato, schiarire solo le punte a meno che non si tratti di capelli veramente corti.
Lo stacco netto e quindi l’evidente e orrenda (sempre a mio gusto) differenza di colore tra radice e punte è decisamente bandito.
Questo effetto è da ritenersi assolutamente non esatto alla reale intenzione del metodo shatush.
Quindi, chiunque volesse riprodurre l’effetto desiderato deve ricordarsi che l’immagine finale avrà a che vedere con un risultato il più naturale possibile e per niente artificiale, a meno che non lo si voglia intenzionalmente, a questo punto però, dovrà esser chiamato con un altro nome.
Questa è senza dubbio la stagione ideale per iniziare a schiarire i capelli, assolutamente essenziale per avere un viso più luminoso ad ogni età.