Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Soul è un film d’animazione veramente sorprendente.
È in grado di rovesciare la tradizionale prospettiva, che individua nella realizzazione e nell’inseguimento quasi maniacale dei sogni lo scopo dell’uomo.
Non c’è giudizio su cosa sia giusto o sbagliato.
Semplicemente viene rappresentato un percorso. Una lunga riflessione sul fatto che di ogni obiettivo prefissato, ne esistono tantissime sfumature da cui è possibile trarre vantaggio e soddisfazioni. Non bisogna dimenticare le proprie aspirazioni e i propri sogni. Anche perché questa è una caratteristica dell’essere umano programmato per darsi obiettivi sempre più alti da raggiungere. Ma non bisogna neanche chiudere tutte le possibilità alla ricerca spasmodica di qualcosa.
Da psicologa e appassionata di scienze umane devo riconoscere che Soul tocca temi molto complessi in un modo poetico, sofisticato e accattivante.
La storia è quella di Joe Gardner. Un insegnante di musica alle medie innamorato del jazz. Insoddisfatto per non essere mai riuscito a trovare la sua grande occasione.
E per aver dovuto ripiegare sull’insegnamento.
Ma ecco che all’improvviso arriva la possibilità di suonare con dei professionisti a cui manca un pianoforte.
Nel momento in cui sta per realizzare il suo sogno muore per una distrazione.
La sua anima finisce in in un Ante-Mondo (geniale il termine che utilizzano per identificarlo “IO SEMINARIO”). E qui si incrocia con 22. Un’anima incapace di trovare la giusta motivazione per lanciarsi nella vita. L’Ante-Mondo è una sorta di limbo che abilita le future anime alla vita. Infatti, gli fornisce parte della futura personalità.
E qui si tocca il tema della predisposizione innata dell’essere umano.
Tra Joe e 22 si sviluppa una relazione che porterà entrambi a riflettere sulla possibilità di godere della vita. La vita in quanto tale, cogliendo ogni occasione come unica e irripetibile.
22 sembra un personaggio difficile.
Apparentemente sprezzante. In realtà nasconde la profonda insicurezza di non essere in grado di vivere. Sembra incapace di afferrare il gusto per le cose. Joe, al contrario, prova gusto solo per la musica e per il jazz, scordando tutto il resto. La possibilità di fare un giro nel corpo di Joe per 22 e la possibilità per Joe di stare a stretto contatto con 22 che assapora le cose, “guarirà” entrambi.
Si accende la riflessione sul fatto che se una passione diventa esclusiva, può portare a compromessi difficili. Può creare limiti e vincoli che in realtà portano la vita ad andare proprio nella direzione che non si vuole.
I sogni e le ambizioni sono senz’altro da considerare e da inseguire.
Ma bisogna considerare anche la possibilità di accettare cambi di direzione e rallentamenti. Questo per non scivolare nell’ossessività di una passione esclusiva.
Le immagini sono bellissime . Con una New York calda e frenetica. Quasi un fumetto.
E l’Ante-Mondo cubista e simbolico. Anche il lavoro sul suono è ottimo. Crea un connubio perfetto con le immagini.
Per concludere nella sintesi di questa battuta del film si racchiude tutto il suo senso:
“Un pesciolino cercava con tutte le sue forze l’oceano. Incontrato un pesce più anziano gli chiese indicazioni per trovare l’oceano. Il pesce anziano gli disse che quello dentro cui stavamo nuotando era già l’oceano. Ma il pesciolino è dubbioso perché fino a quel momento era stato convinto che quella fosse semplicemente acqua”.
La vita si svolge sempre, in qualsiasi momento, anche se noi siamo impegnati a fare altri piani. L’importante è saperla coglierla e goderla.
Non esattamente la classica fiaba di Natale, ma assolutamente da non perdere!