Ultima modifica 20 Aprile 2015
Faccio una premessa, in Francia succede che un governo di natura e programmi antitetici al precedente promulghi un decreto, dallo stesso preparato, perché ne riconosce la validità e non si sogna neppure di dimenticarlo in un cassetto. PROPRIO come accade da noi. Fatta la premessa, occupiamoci dell’argomento.
Il decreto di che trattasi prevede, nell’ottica di un risparmio energetico, di spegnere le luci di monumenti, palazzi del potere, a partire da quelli comunali, stazioni e cioè tutto quello che non è residenziale, compresi negozi e uffici quando scocca l’una di notte, per negozi e uffici, comunque entro un’ ora dalla chiusura. Il perché di questa decisione risiede nel fatto che molte illuminazioni notturne sono assolutamente inutili e costituiscono uno spreco assurdo, anche se, in Francia, la corrente ha prezzi decisamente inferiori a quelli italiani, per merito del nucleare. Ma qui non voglio addentrarmi nella disputa nucleare – si, nucleare –no, anche se le centrali francesi (e svizzere) sono appena al di la delle alpi e se qualche incidente accadesse, ne subiremmo gli effetti dannosi, senza mai aver partecipato ai vantaggi.
Ma così è.
Ma i francesi, o, meglio i loro governanti, sono interessati anche a ridurre il danno che l’eccessiva luminosità delle nostre città apporta all’ambiente in cui viviamo, alla vita degli uccelli, ai disturbi, di cui siamo più o meno consci, che subisce il nostro ciclo vitale. E, comunque, in fin dei conti si tratta di un risparmio che con i tempi che corrono… Quantificare il risparmio così ottenuto è complicato e si va dall’equivalente del consumo di 750 mila famiglie ( secondo il Ministero) ad una percentuale pari solo allo 0,1% dell’intero consumo francese (fonte: il sindacato delle imprese di illuminazione).
Naturalmente sono state previste deroghe anche importanti per città e luoghi turistici dove la vita si svolge 24 ore su 24, per giorni particolari, per feste particolari, anche se la Tour Eiffel, simbolo di Parigi, viene spenta ogni notte. Molti hanno applaudito all’iniziativa, soprattutto che si occupa dell’ambiente, con un sentito grazie da parte degli astronomi che, finalmente potranno tornare a studiare comodamente le stelle. In Italia?
C’è stato un tentativo nell’ ambito della spending review al fine di tagliare la bolletta che, da noi, come molte altre spese, è decisamente superiore a quella degli altri stati: 105 kilowattora a fronte di una media europea di 51, solo per l’illuminazione pubblica, e badate bene che anche a parità di consumi, che non c’è, la spesa italiana supererebbe e di gran lunga quella europea, perché, come ho già detto, il costo da noi è molto più alto. Ma, come sempre, invece di parlarne e informare correttamente i cittadini, da noi le cose ci vengono calate dall’alto come dictat senza senso, come necessità dovute all’assoluto bisogno di austerità, ed essenzialmente mal presentate. Così è stato facile pensare ad una diminuzione della già precaria sicurezza e tutto è finito in una bolla di sapone, questo per quanto riguarda leggi e decreti, ma… Ma da 9 anni, da ben 9 anni Caterpillar, Radio 2 indice una grande festa, M’illumino di meno, che chiede di spegnere le luci, tagliare la bolletta elettrica di tutti privati e pubblici. Ma, sapete, l’iniziativa non è che sia stata ripresa e pubblicizzata come merita, forse gli scandali bancari e la campagna elettorale nonché le solite beghe tra i politici, rivestono, per i media nostrani, maggiore importanza.
E trascurano questa iniziativa che è importantissima sotto il duplice aspetto del notevole risparmio che se ne può ricavare, e i miglioramenti ambientali ed alla nostra stessa vita che se ne trarrebbero. Ecco caterpillar suggerisce di organizzare una vera e propria campagna, parallela a quella elettorale, scendendo in piazza, scrivendo un’agenda, coniando slogan, manifesti, tenendo comizi e quant’ altro per informare i connazionali su quanto ci costa il sistema attuale, quali danni procura, quanto spreco e quanto errata la percezione che meno luce corrisponda a meno sicurezza.
Oggi, 15 febbraio alle 18 spegniamo le luci delle nostre case, evitiamo di utilizzare elettrodomestici e chiediamo ai nostri amministratori di spegnere le nostre città, per pochi minuti, s’intende, ma diamo tutti una manifestazione di volontà, di adesione, i consapevolezza che usare più razionalmente la corrente elettrica ci apporterà migliori condizioni di vita, oltre che ad un notevole risparmio di denaro, il che non guasta.