Ultima modifica 20 Aprile 2017
Fino a 20 anni fa, (forse meno), avreste mai pensato che un cuoco o un parrucchiere avrebbe avuto la necessità di ricorrere alla scienza e alla tecnologia? Si, per l’esattezza Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica; in una parola STEM.
STEM, la scienza e la tecnologia al servizio di tutti
STEM è l’acronimo dell’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics. Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.
In pratica quelle materie che secondo l’UN Women, Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, saranno richieste nei prossimi anni per trovare un qualsiasi lavoro .
Competenze tecnologiche, digitali, scientifiche. Non solo per trovare un posto alla Nasa.
Sentite qua. Io non lo sapevo, per me è stata una scoperta molto interessante.
Il cellulare che tutti noi teniamo in mano non sarebbe stato inventato se non ci fossimo trovati a dover andare sulla luna.
Il Bosone di Higgs, le onde gravitazionali, i pianeti abitabili, come dice il simpatico e belloccio astrofisico in questo video, sembrano cose così poco interessanti ai nostri occhi che non reputiamo utile approfondirle, e neanche studiarle. Men che meno sovvenzionare chi lo fa per noi.
Risposta: tutte le tecnologie alle quali attingiamo nella vita quotidiana, sono “ricadute tecnologiche” di traguardi che poco o niente hanno a che fare con l’utilizzo di esse.
Sapevate che la Motorola 50 anni fa ha inventato uno strumento per consentire alle missioni Apollo di comunicare con la Terra? E sapete che se questo non fosse stato fatto noi oggi saremmo un mondo senza cellulare?
Si chiama ricaduta tecnologica di quella Missione sulla Luna.
Ecco perché parlare di STEM è quanto mai attuale.
Ma non solo per le ricadute tecnologiche.
Il concetto che sta alla base delle discipline scientifiche è la formazione del pensiero.
La capacità attraverso esse di trovare nuove soluzioni.
Di avere uno spirito critico e un approccio “scientifico” a tutte le questioni della vita. Farsi domande e trovare soluzioni. Questo fa uno scienziato.
Questo consentono di fare le discipline STEM.
E anche chi non ha intenzione nella vita di fare lo scienziato dovrebbe prendere confidenza con esse.
Non pensiate a dover mettere da parte la cultura classica.
Piuttosto di integrare le discipline STEM ad essa.
Qualche dato?
In Italia nonostante le ragazze laureate siano in percentuale maggiore dei ragazzi (30% vs 18%), solo il 31.71% occupa una posizione tecnico scientifica. Non va meglio in Europa, dove le professioni STEM contano il 76% di uomini.
Inutile negarlo.
Quando vediamo una bambina appassionata di matematica, una studentessa di ingegneria, lo troviamo strano.
Lo scorso mese il Ministero della Pubblica Istruzione ha indetto il “mese delle STEM”.
Per non dimenticare che l’Italia ha dato i natali a personalità come Rita Levi Montalcini.
Sensibilizzare e orientare le studentesse e gli studenti allo studio delle materie scientifiche e tecnologiche è un obiettivo di uno Stato moderno.
Noi genitori dovremmo fare la nostra parte.
Incoraggiare i nostri figli a costruire un percorso scolastico e lavorativo in questa direzione.
Anche se pensiamo che l’attitudine dei nostri figli sia aprire un salone di bellezza. O un ristorante.