Ultima modifica 28 Aprile 2021
E’ curioso notare come, nella vita di tutti i giorni, affermare che un genitore è permissivo o indulgente non suona come un complimento o qualcosa di positivo.
Piuttosto, rimanda a un’immagine di un genitore ‘con poco polso’, incapace di farsi rispettare, di mantenere un minimo di ordine o disciplina, praticamente in balia dei figli.
In poche parole, il genitore permissivo appare l’esatto contrario del genitore autoritario.
E se, in realtà, l’uno non fosse che l’altra faccia dell’altro?
Prima di provare a rispondere a questa domanda, è utile fornire una lista della caratteristiche tipiche del genitore permissivo o indulgente:
- Si comporta perlopiù in modo non punitivo e tende ad accettare la maggioranza delle richieste provenienti dai figli, senza vagliarle adeguatamente.
- Consulta sempre con i figli ogni volta che deve prendere una qualsiasi decisione in ambito familiare.
- Cerca sempre di fornire delle spiegazioni e delle giustificazioni ai figli rispetto alle regole che vorrebbe dare e fa fatica a farle rispettare.
- Non chiede mai una mano nelle faccende domestiche e non richiede che si mantenga l’ordine a casa.
- Permette ai figli di regolare da soli le loro attività e interviene poco in esse.
- Qualora dovesse intervenire, preferisce ragionare o (al peggio) manipolare invece di usare direttamente il proprio potere di genitore.
Al contrario di quello autoritario, il genitore indulgente o permissivo tende ad evitare di controllare e di utilizzare l’autorità in qualsiasi modo.
Questo perchè non sembra in grado di distinguere tra chi è l’adulto e chi è il minore.
E’ come se tutti fossero sullo stesso piano e avessero lo stesso ruolo, anzi, talvolta pare che siano i figli a dettare l’agenda e le regole ai genitori!
In questo modo il genitore permissivo non si pone come modello di comportamento per i figli. E’ piuttosto una sorta di loro pari.
Ciò non significa assolutamente che siano disinteressati allo sviluppo dei figli oppure incapaci di stare loro vicino e fornire supporto emotivo.
Essere genitori permissivi non significa assolutamente essere genitori assenti o maltrattanti.
Il punto è che il genitore permissivo si comporta come se l’esercizio di una qualsiasi forma di autorità fosse qualcosa di negativo o nocivo per i figli.
Questo è probabilmente l’aspetto problematico principale di questo stile parentale.
Il costante (per non dire sistematico) rifiuto di esercitare la propria autorità e di proporsi come modello di comportamento può avere come conseguenza che i figli abbiano difficoltà a percepire le proprie limitazioni e i propri confini personali e interpersonali.
Ciò significa che, nei rapporti al di fuori della famiglia (per esempio, a scuola, sul lavoro o nelle relazioni intime), potrebbero faticare nell’accettare imposizioni, critiche, addirittura consigli o indicazioni.
E’ chiaro che tale fatica è qualcosa che mette potenzialmente a rischio lo sviluppo dell’indipendenza e dell’autonomia. Percorsi che passano necessariamente attraverso un confronto con gli altri e l’accettazione dei ruoli sociali.
Tale situazione assomiglia molto a quella dei figli di genitori autoritari, anche essi (per ragioni totalmente diverse) limitati nella possibilità di confrontarsi in modo proficuo con il mondo esterno.
Per dirla con uno slogan, per essere liberi e indipendenti sembra necessario che qualcuno ci faccia capire senza imporcelo come e fino a dove possiamo esserlo!