Ultima modifica 20 Settembre 2017

Da che mondo è mondo, i ruoli all’interno della famiglia sono sempre stati ben definiti. La donna è sempre stata la “protettrice del focolare”, colei che si prendeva cura di casa e prole. L’uomo il lavoratore, che grazie alle sue fatiche garantiva entrate monetarie.

Dagli anni 50 le cose sono cambiate. Grazie all’ingresso di sempre più donne nel mondo del lavoro, questa netta differenziazione si è andata affievolendo. Anche se, diciamoci la verità, siamo sempre noi mamme a prendere le decisioni riguardanti casa e bambini.

E la mamma è diventata Super-mamma

super-mamma-vs-papa-giocattolo

Siamo noi che decidiamo le attività extra scolastiche dei nostri figli, (a prescindere dalla possibilità di accompagnarli noi stesse o meno), noi che li seguiamo nei compiti a casa. Sempre noi che conosciamo i loro compagni di classe e le loro famiglie, così da essere tranquille quando vanno a casa degli amichetti.
Siamo ancora noi che ci prendiamo cura della casa e, se non possiamo personalmente perché lavoriamo, e possiamo permettercelo economicamente, siamo noi che scegliamo e formiamo chi possa farlo al posto nostro.

Alla fine negli anni si è creato questo “strano fenomeno”: noi mamme facciamo tutto.

Un pò manager, un pò educatrici, un po’ mogli, un pò cuoche (perché poi la sera chi è che prepara la cena per tutti?), un pò impiegate, un pò palline da tennis tra le mille commissioni (alla posta, a fare la spesa, in lavanderia, in farmacia…chi ci va?), un pò autiste (scarrozza i figli di qua e di là), un pò organizzatrici, un pò amanti (il marito non va trascurato!)…

Siamo l’emblema della Super-mamma multitasking.

Siamo di fronte ad un nuovo cambiamento sociologico di genere e ad un conseguente nuovo equilibrio all’interno del nucleo familiare.

La Super-mamma che tutto organizza e regola fa perdere alla figura maschile potenza e valore.
Il papà è sempre più visto come perfetto per giocare e intrattenere i figli, educare certo, ma sempre finché sia in linea con l’educazione impostata dalla mamma.

E devo dire la verità. Questo argomento mi tocca profondamente perché da quando sono diventata mamma (e non lavoro più) sento di avere più voce in capitolo su casa e famiglia. Trascorrendo più tempo con i miei figli, organizzando le loro giornate, i loro pasti, i loro giochi, addossandomi la fatica e la responsabilità di fare quasi tutto, sento di avere più potere decisionale rispetto a mio marito che trascorre la maggior parte della giornata fuori casa.

Ma fino a che punto questa deresponsabilizzazione del ruolo maschile a vantaggio della Super-mamma è giusta?

Forse questo strapotere delle donne, che fanno fatica a delegare, non è così positiva nella routine domestica della coppia. Perché si scontra con le giuste ambizioni genitoriali dei padri. Che, dal lato loro, non accettano di essere messi da parte.
Gli equilibri di coppia diventano difficili se devono convivere con l’idea della mamma perfetta/regina della casa.

Un primo passo avanti quindi potrebbe essere (e lo dico a me in prima persona) quella di delegare.
E non parlo di delega immaginaria (nel cui tranello noi donne tuttofare spesso cadiamo), ma di ufficialmente lasciar fare – e decidere – al partner. O ancora meglio: decidere insieme.

In fondo siamo entrambi genitori dei nostri figli, non è colpa di nessuno se uno dei due lavora più dell’altro e di conseguenza trascorre meno tempo con la prole. E non è detto che, solo perché abbiamo il DNA femminile, siamo più sensibili verso argomenti che riguardano i nostri bambini, rispetto agli uomini.

Il maschio, si sa, ha bisogno di credere che è lui a tenere le redini di tutto. Ed anche se oggettivamente non è così, è bene lasciargli lo spazio che merita.
In famiglia e, perché no, anche in casa!

Mi chiamo Andreana, ho 34 anni, un marito che definirei "workaholic" e due figli: Matteo, 4 anni, e Camilla, 1 e mezzo Il mio messaggio a tutte le mamme (lavoratrici o meno) è: non dimenticate chi eravate prima di avere figli, e se amate davvero i vostri bambini... allora prendetevi cura della loro madre (e un po' anche del loro padre)!

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