Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Forse una delle cose più difficoltose del fatto di vivere così lontano dal luogo natio, dove peraltro si ha trascorso metà dell’esistenza, è doversi serparare dagli amici e dai propri cari.
Al giorno d’oggi la tecnologia aiuta molto e il mondo, per dirla con una frase fatta, è davvero diventato più piccolo, ma ciò non toglie che il gusto di una bella chiacchierata faccia a faccia, magari davanti a un bel bicchiere di vino o di aperitivo, manca molto.
E poi, il mantenere i contatti con tutti, il rendere partecipi parenti e amici di quello che succede alla nostra famiglia dall’altra parte del mondo, alle volte diventa quasi un lavoro a tempo pieno: un lavoro dal quale non ci si può  però sottrarre, se non si vuol rischiare di perdere qualcuno per strada. Da parte loro, anche gli amici mandano email, foto e messaggini: la festa del compleanno, una gita in montagna particolarmente bella, le vacanze al mare o una giornata di pioggia grigia e triste. Tutte immagini che te li fanno sentire più vicini, che ti danno l’illusione per un momento di continuare ad esser partecipi della loro vita. Ci sono anche quelli che non si sono mai fatti sentire: in quel caso ci si pongono tante domande e le risposte spesso sorgono da sole.

tecnologiaNei momenti in cui l’animo è scosso da pensieri e preoccupazioni, o da improvvisi momenti di tristezza, non si ha però nessuna voglia di mettersi davanti il PC e scrivere all’amica del cuore un’asettica mail: si vorrebbe essere di fronte a lei, lasciare che il suo sguardo dolce sciolga le nostre remore nell’aprirci, e magari farci un bel pianto liberatorio tra le sue braccia. Allora spesso quella mail nemmeno parte, passano i mesi e ci risolviamo le nostre rogne in solitudine. Forse un giorno gliele racconteremo, forse no.
La condivisione è stato uno dei motivi principali che mi ha spinto a scrivere il blog, all’inizio è stato creato per tenere aggiornati parenti e amici dell’Italia, senza dover scrivere decine di email. Poi mi sono accorta che anche un certo seguito di “sconosciuti” si è appassionato alle storie della nostra famiglia in Cina e questo mi ha fatto un enorme piacere.
Facebook, invece, è uno strumento che prima di partire ho sempre snobbato, pur essendomi iscritta per curiosità. Non ne vedevo l’utilità. Le cose sono decisamente cambiate dopo la mia partenza: pur non essendo un diario cronologico completo, Facebook può dare l’idea dell’atmosfera che circola tra gli amici, ci si può fare una risata vedendo la foto di una gita in comitiva o di un bimbo che cresce e, anche in questo caso, ci si sente meno lontani.
Ma quelle che preferisco sono decisamente le applicazioni chat per il telefonino: scriversi in tempo reale con l’amica del cuore, mandando magari la foto di dove siamo o di come è il tempo qui, te la fa sentire quasi come se fosse accanto a te. Noi abbiamo anche creato un gruppo chat con i componenti della famiglia, nel quale condividiamo piccoli fatti quotidiani, foto, saluti e informazioni. Sapere che, fuso orario permettendo, li posso contattare in qualsiasi momento della giornata mi conforta molto. E poi ci sono le immancabili video chiamate: lo strumento principe che permette ai nonni di vedere quanto sono cresciuti i nipoti. Sempre se i nipoti in questione si lasciano guardare e non fanno come i miei figli che, non so come mai, hanno sviluppato una “sindrome skype” che davanti al computer li fa nascondere con la faccia nei cuscini del divano!

Antonella Moretti

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