Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

E’ così la vita dell’espatriata: vive due vite parallele, separate e dissimili, che mai si incontreranno.

A intervalli costanti passa da una vita all’altra, a separare i due mondi soltanto un volo aereo. In un giorno appena si ritrova di fronte a persone, luoghi, ricordi ed atmosfere completamente diverse. Mentre vive in una dimensione, nell’altra nulla si ferma, tutto prosegue, ma senza di lei: ecco che quando ritorna trova una realtà diversa da quella che ricordava e deve nuovamente riabituarcisi.

viteparallele

Ammetto che “switchare” tra la Cina e l’Italia è un processo che trovo spesso faticoso: la preparazione delle valigie (cosa porto, cosa non porto, cosa mi servirà e cosa mi dimenticherò?), la chiusura della casa (troverò tutto a posto quando torno?), il saluto agli amici. Piccoli gesti che si ripetono quattro volte all’anno, ad ogni rientro in patria e ritorno all’estero.

E poi, tornare in un’Italia che ho lasciato quasi tre anni fa e che, di anno in anno, cambia (purtroppo in peggio): amici senza lavoro, tutti arrabbiati, rassegnati, rancorosi. Tutti che si lamentano. Dopo qualche giorno in madrepatria torno a svegliarmi con l’ansia. Chissà come mai?

Io, che in Asia mi sento di correre a mille chilometri orari, mi ritrovo a frenare bruscamente per stare al passo con amici e parenti che, inviluppati in un sistema il quale penalizza l’iniziativa e le idee nuove, sembrano muoversi con la velocità delle ere geologiche. Alle volte ho l’impressione di vivere in un film degli anni cinquanta: le cose, invece di andare avanti, tornano indietro. E questo fa male al cuore.

Eppure il giorno della partenza, ecco che si fa sentire puntuale la malinconia: pulisco il bagno ed i cestini delle immondizie, sistemo gli armadi e butto via i vestiti vecchi. Mi prendo un po’ cura di quella casa che, con mio marito, ho costruito ben dieci anni fa e che non mi sarei mai aspettata di dover “abbandonare”. Una casa che sento profondamente nostra, nella quale sto bene e che trasuda armonia da ogni mattone. Con espressione nostalgica saluto amici e parenti che mi conoscono da una vita, che mi capiscono con uno sguardo. Rapporti cementati da anni di chiacchierate di fronte ad un buon bicchierino.

grigliataitaliana
Fantastiche tradizioni italiane!

In Cina la vita riprende immediatamente da dove l’ho lasciata: alcuni amici non sono tornati dalle vacanze di Natale e ora vivono altrove, il Papi Viaggiante ricomincia a partire, mia figlia prende in mano i fogli di scuola sui quali sta iniziando a trascrivere decine di caratteri cinesi e mio figlio risetta il linguaggio sull’inglese. Fino al prossimo “switch”.

Antonella Moretti

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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