Ultima modifica 10 Ottobre 2019
In questi giorni in Cina si festeggia il Dragon Boat Festival, una delle feste più sentite. L’origine di questa celebrazione risale alla storia ed alla mitologia, come gran parte delle feste cinesi, e sono molte le tradizioni legate a questo periodo.
Una tradizione che mi piace molto, forse perché mi ricorda l’usanza del “mazzolino di San Giovanni” che dalle mie parti si appende alle porte in occasione, appunto, della natività di San Giovanni (che coincide anche con il solstizio d’estate, festa magica e piena di suggestioni), è quella di appendere alle porte un lungo mazzolino di erbe, legato in cima con un nastro rosso e una piccola testa d’aglio. Da quando l’ho scoperto ne compro sempre uno e lo appendo all’uscio di casa (superstiziosa?), ricordando con affetto le sortite nei campi vicino alla mia casa italiana, alla ricerca di erbe e fiori per il mazzolino del solstizio.
Altro appuntamento immancabile sono le gare sul lago JinJi, a bordo delle tipiche barche di legno con la testa di dragone. A questa competizione possono partecipare anche equipaggi stranieri e difatti ogni anno ci sono un paio di barche “a tema”: quest’anno una mia amica francese ha partecipato con l’equipaggio composto tutto da ragazze d’oltralpe e mi ha raccontato che la preparazione, sia in palestra che in barca, è iniziata molto tempo prima ed è stata serissima e faticosa.
Per quanto riguarda l’aspetto culinario, piatto tradizionale di questo periodo sono gli “zhongzi”, fagottini di riso glutinoso avvolti da foglie di bambù, ripieni di carne o pasta dolce di fagioli rossi. Quest’anno la scuola dei miei figli ha invitato in classe le mamme, per partecipare alla preparazione degli zhongzi assieme ai bambini: hanno preparato lunghe foglie di bambù e ciotole di riso (lavato ma crudo) con cui riempire i fagottini, e ci hanno insegnato come piegarli con maestria, in una forma triangolare, per non far cadere tutto fuori. E’ stato molto divertente imparare assieme ai bambini! Gli zhongzi vanno poi stretti con del filo in modo che non si aprano e cotti in acqua bollente per almeno un’ora. Io ammetto che la consistenza del riso glutinoso, appiccicosissimo, non è di mio gradimento: ho assaggiato i fagottini il primo anno che eravamo qui, quando siamo andati sul lago a vedere le gare, ma non ne vado pazza. E’ comunque un piatto tipico da provare!
Benvenuta allora estate suzhouese, giugno purtroppo è il mese più piovoso dell’anno e nemmeno stavolta si smentisce: finora i giorni di sole si sono contati sulle dita di una mano e, mentre maggio ci ha deliziato con giornate limpide e cieli azzurri, ora siamo nuovamente immersi nel grigio. Molti stranieri se ne sono già andati, chi per sempre, chi in vacanza nei luoghi natii. Noi, per vari motivi, quest’estate la trascorreremo a Suzhou e avrò modo di raccontarvi le avventure di una famiglia expat che cerca di resistere alla canicola dell’estate cinese!