Ultima modifica 12 Settembre 2022
Lo svezzamento è quel particolare momento nella vita che rappresenta la fine del momento neonatale e l’inizio del percorso che li porterà ad essere bambini. In questa fase, il piccolo comincia a sentire in bocca dei sapori diversi e consistenze, abituandosi pian piano all’alimentazione degli adulti. In questa guida saranno forniti i consigli necessari al corretto svezzamento.
Cos’è lo svezzamento e quando iniziare
Svezzamento significa, letteralmente, smettere di alimentare un neonato con solo latte per passare a cibi solidi. Secondo la psicologia, questo passaggio segna anche la fine del rapporto di simbiosi che intercorre fra mamma e neonato, permettendo al bambino di cominciare a sviluppare la propria identità. Molte donne si interrogano spesso sul momento giusto di iniziare lo svezzamento e, di solito, consultano con frequenza i pediatri o i medici di famiglia per ottenere la risposta.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’allattamento deve proseguire almeno fino ai 6 mesi (sia al seno che in altre maniere), individuando appunto in questa fase temporale l’inizio dello svezzamento. Ci sono, però, dei segnali inequivocabili che possono far capire che il proprio figlio è pronto per iniziare a introdurre una dieta con cibi solidi.
Innanzitutto, quando il suo peso è almeno raddoppiato rispetto a quello della nascita. In secondo luogo, deve essere in grado di stare seduto da solo e, infine, deve mostrare un concreto interesse verso il cibo degli adulti, sia con frasi e gesti. Questi segnali inequivocabili permettono di iniziare lo svezzamento.
Lo schema di svezzamento
Per iniziare lo svezzamento è fondamentale seguire uno schema che sia funzionale e graduale, in modo da aiutare il bambino ad abituarsi a tutte le tipologie di cibo. In linea generale, si comincia prima con brodi vegetali e creme di cereali, passando in seguito ai primi sapori di carne o pesce. Di questi, è possibile fare frullati, ma si può anche pensare di ricorrere agli omogeneizzati.
Per quanto riguarda gli omogeneizzati, questi devono essere biologici e comunque rispettare in pieno le caratteristiche di qualità e salubrità previste dalla legge. Ad esempio, fra i prodotti nella categoria “bambino e mamma” su redcare.it è possibile trovarne molteplici in gusti diversi: si tratta di una farmacia online che permette di ricevere tutti gli ordini comodamente a casa con formula 24/48 ore.
Solo più avanti con il tempo, dopo circa 2\3 mesi dall’inizio dello svezzamento, è possibile dare dei cibi più duri. Non bisogna dimenticare, infatti, che il neonato non ha ancora dei denti ben formati e non può dunque masticare dei cibi solidi.
Dall’inizio del settimo mese, è possibile introdurre anche una seconda pappa all’interno della dieta del bambino, facendo venire meno una poppata di latte. In questo caso sono molto raccomandati i legumi, naturalmente privati della buccia; tuttavia, bisogna ricordare che si tratta di un piatto unico molto calorico e proteico.