Ultima modifica 20 Giugno 2019
Come ogni anno arriva, ancora una volta, il tempo dei bilanci scolastici.
La fine della scuola si avvicina e noi dobbiamo fare i conti con figli sempre più distanti, disattenti, e annoiati.
Naturalmente sto parlando nello specifico dei miei figli, generalizzare non è cosa buona e giusta!
La preoccupazione che avevo per la figlia n.4 che iniziava il liceo, come sempre accade mai dire mai, è stata quasi inutile. Lo sforzo che ha messo e la sua buona volontà hanno fatto la differenza.
Probabilmente avrà un debito ma non sto qui a preoccuparmi per una eventuale bocciatura. Cosa che non posso dire del principe di casa, quello che obiettivamente ha una marcia in più, ma che rischia tantissimo.
Per tutto l’anno mi sono domandata cosa passasse per il suo cervello, quali meccanismi fossero scattati in lui per renderlo così sordo a se stesso.
È molto complicato penetrare nell’intimo di un adolescente in crescita, narciso, egoista e concentrato su stesso. Ma da qui a rischiare di ripetere un anno non riesco proprio a capire il nesso. O meglio, lo capisco eccome, ma non lo accetto. Me ne farò una ragione non c’è dubbio, ma oltre non vado.
Ci sarà poi il tempo di domandarsi cosa fare.
Un incontro avuto ieri sera sul tema Smontiamo il bullo ha evidenziato come proibizioni, divieti e punizioni siano il più delle volte controproducenti, possono essere efficaci sul momento ma non educano e non rendono consapevole il ragazzo sulle vere conseguneze di una eventuale bocciatura: perdere un anno, cambiare compagni, essere il più grande etichettato come il ripetente ecc.
Si può lavorare tantissimo attraverso il dialogo, incoraggiando, evidenziando la parte migliore che ogni ragazzo ha, ma mettendo in conto che il tempo del raccolto è molto lungo, non sempre i risultati si vedono a corto raggio, anche perché se non sono loro per primi a voler cambiare atteggiamento, nulla di concreto possiamo fare se non esserci sempre, ed essere pronti a ricominciare.
Prima o poi cresceranno non ho dubbi.
Paola Bianconi
Sono ripetente. In realtà pluri-ripetente ma uno sono riuscita a recuperarlo. Leggo le tue parole e so cosa provava mia madre.solo che con me non si erano accorti che avevo una difficoltà di apprendimento. Erano altri tempi.
Ora, dopo TANTI anni, mi guardo indietro e…è troppo tardi per cambiare. Ma ho spiegato ai miei figli che ho pagato lo scotto e non è stato un prezzo piacevole.
In bocca al lupo!
Grazie Renata. Sono convinta che anche lui avràil suo riscatto nella vita, ma come dici tu lo scotto si pagasempre ed è questo che più mi dispiace.
I tuoi figli hanno una mamma in gamba!
Paola Bianconi