Ultima modifica 17 Giugno 2023

Forza maestra! Forza maestro!
Un tempo buio, un black out di vita normale, un dolore grande, per chi capisce cosa vuol dire fare scuola.

Ma a capirlo tutto, come te, non ci riusciremo di sicuro.
Però ritroverai la tua classe, con le pareti da ricolorare.

Quelle pareti, che non sono lo spazio dei quadri, ma quello del lavoro quotidiano, quello dell’aiuto, quello del ricordo di un’esperienza semplice e memorabile. E lì rifioriranno i soli, i cieli e i bambini a braccia aperte.

maestra

Ristamperai le foto di esperienze più forti e luminose, perché sarai più forte tu di tutti noi insegnanti d’Italia.
Ritroverai davanti a te gli sguardi dei bambini e anche la forza di parlare ai loro occhi, serenamente.
E insegnerai a tutti noi che si può ripartire da zero, ma ricchi come prima e forse di più.

Ritroverai anche quel cassetto che aprivi per prendere la pinzatrice ad occhi chiusi e le puntine per appendere “opere d’arte” regalate dai cuori di bambino.
Non posso nemmeno immaginare quanta forza ci vorrà per abituarsi ad una nuova misura.
Sì, però ti auguro di ritrovarla.
Dirai di nuovo buongiorno alle “tue” mamme che chiedono all’entrata e all’uscita, e aspetterai di nuovo il papà in ritardo perché c’era traffico. Ma non importa, sempre col sorriso.
Stavolta sarà un sorriso ancor più sorriso, perché ce l’avrai fatta.

terremoto_scuole

Metterai di nuovo in ordine banchi e sedie quando tutti sono fuori, raccoglierai i pastelli caduti, e ricorderai che il terremoto ti ha tolto tutto, ma non la tua professione e, nonostante tutto, tornerai a sorridere con i tuoi bimbi.
Tornerai ancora a casa nuova, un giorno di “prima possibile”, soddisfatta a mille, e un altro con qualcosa in testa che ti ronza e che non va sul lavoro fatto.

Ti penso spesso, maestra e maestro di quei luoghi squarciati. Ti penso forte.

Spero che si riesca a ridarti in fretta, ma prima ancora, ciò che manca a te e a tutti i bambini: quel luogo d’incontro unico per tutti e che dà a tutti allo stesso modo.
Spero che si riesca a darti in fretta, ma prima ancora, il lavoro che fa fiorire in testa le idee del fare, le scoperte, la voglia di riuscire… quel lavoro che se ne porta via i brutti pensieri, che fa volare il tempo e allontana quello che ti ha tolto.
Un pensiero per te ogni giorno in cui entrerò a scuola e guarderò i nostri bimbi.
Con affetto, da una maestra come te.

Volevo fare l’archeologa… invece sono moglie, mamma, sorella e maestra e per me è più che sufficiente, anzi, ottimo. Sono una donna “orgogliosamente media”, ma decisamente realizzata, che non si annoia neanche un po’…

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