Ultima modifica 20 Giugno 2019
È confermato i test di accesso alle facoltà a numero chiuso di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura si svolgeranno il prossimo aprile, confermando così quanto il precedessore del Ministro Carrozza, Francesco Profumo, aveva già decretato.
Sarà la prima volta in cui migliaia di studenti, dell’ultimo anno di scuola superiore, affronteranno la selezione, durissima, per entare in queste facoltà.
Sicuramente meglio ad aprile che a luglio, come si sarebbe dovuto fare già nel 2013, ma a seguito di numerose polemiche vennero rinviati, come sempre, a settembre.
Mia figlia, la grande, è stata una di questi studenti, che, dopo la maturità, ha affrontato gli esami di ammissione alla facolta di Scienze Infermieristiche in settembre.
Solo una settimana di riposto, dopo gli orali, e poi di nuovo immersa nello studio. Per aiutarla in questo percorso, infatti, la iscrivemmo ad un corso estivo, intensissimo (e costosissimo!); sei ore di lezione ogni giorno con una pausa solo a ferragosto.
Poverina niente vacanza post maturità!
Nel suo caso il sacrificio la ripagò e ancora ho vivo il ricordo dell’istante in cui lesse al computer il suo nome tra i 60 studenti riusciti nell’impresa.
La commozione prese anche me e confesso mi uscì qualche lacrima di gioia.
Ma quanti studenti non sono riusciti ad entrare per poco, magari per qualche cavillosa domanda considerata leggermente fuori contesto (il gusto della grattachecca del famoso chiosco di non ricordo chi)?
Io credo che provare a superare i test di ammissione ad aprile, in corso di studio sia sicuramente un vantaggio per tutti, almeno non si deve fare una fatica in estate e la si può godere come è giusto che sia per tutti i ventenni appena ‘maturati’.
Mia figlia da allora, son passati tre anni e stiamo per raggiungere un primo traguardo, è sempre stata molto impegnata, tra studio, lezioni e tirocinio, e tempo per fare una vera vacanza, considerando che partire come capo branco con 25 ragazzini al seguito non la si possa chiamare vacanza rilassante, l’ha avuto solo nello scorso Natale: 5 giorni a Milano.
Non voglio con questo avallare il già tanto diffuso atteggiamento ‘scialla’ dei giovani di oggi che, per la maggior parte, non conosce la parola ‘sacrifico’, ma una sana via di mezzo credo che sia la strada da percorrere in ogni caso.
Perché anche prendere un sacco a pelo e viaggiare all’avventura, senza pensieri alla fine di una maturità è ‘crescere’!
Ecco perché sono d’accordo ai test di ingresso in aprile, quando ancora la stanchezza di un anno, con le tensioni di un esame di maturità, non hanno preso il sopravvento.
Come son d’accordo sull’abolizione del famoso bonus maturità, che non sempre rispecchia davvero l’impegno e la fatica di un percorso scolastico completo. Tanti fattori concorrono e contribuiscono ad un voto finale. Ma questo è un altro discorso.
Non mi resta, pertanto, che spronarvi a realizzare i vostri sogni e a farvi un grossissimo
in bocca al lupo ragazzi!
Paola Bianconi