Ultima modifica 30 Agosto 2013
Da novembre sulla RAI partirà un nuovo reality: the Mission.
Otto vip, per 24 al giorno davanti alle telecamere, in un campo profugo africano, probabilmente nel Sudan.
Sul conduttore ancora si poco: si parla di Paola Barale, Emanuele Filiberto di Savoia, Michele Cucuzza o Barbara De Rossi. Tra i vip forse ci sarà Albano.
Immediate sono state le proteste delle organizzazioni non governative che lavorano in queste zone di guerra e con i rifugiati.
La cosa che mi ha lasciato perplessa è che l’Unhcr e l’Ong Intersos avrebbero offerto la propria collaborazione alla Rai.
Sono già due le petizioni lanciate online per fermare “The Mission”. Quella promossa dalla piattaforma change.org e di activism.org.
Ma era davvero necessario? Non avevano proprio niente di meglio da proporre?
Dicono che l’intento è umanitario, ma sinceramente vedendo le reali sofferenze di questa gente al Tg, vedendo le donne mutilate, i bambini malati di AIDS, non riesco a capire cosa c’entrino Albano, Emanuele Filiberto e qualche altro vip (?!) in cerca della fama perduta!
Mi piacerebbe conoscere anche il parere del presidente della Camera Laura Boldrini, che nell’Unhcr ci ha lavorato per venti anni.