Ultima modifica 23 Gennaio 2020
Per trasferirsi in Cina per lavoro innanzitutto serve… il lavoro!
Venire qui “all’avventura” e vedere se si riesce a scavar fuori qualcosa è molto improbabile. Soprattutto se c’è in ballo una famiglia.
Per avere il visto di residenza (che va rinnovato ogni anno) serve prima di tutto il permesso di lavoro, e questo si ottiene solo se esiste già un contratto. Inutile dire che le carte e i documenti da produrre non sono pochi e serve un’azienda alle spalle che possa dare una mano e seguire nel processo.
Dallo scorso anno poi le regole per il permesso di lavoro sono cambiate e sono diventate ulteriormente restrittive. Non entro nei tecnicismi, ma gli “immigrati” sono stati divisi in tre categorie, A, B e C. Se sei laureato ed hai una pluriennale esperienza nel tuo campo di lavoro, sai parlare il cinese, sei in Cina da molti anni allora hai più probabilità di ottenere un permesso di tipo A. Altrimenti, potrebbe anche essere che il permesso te lo neghino.
Questo perché la Cina non ha bisogno di lavoratori comuni, qui ne hanno a bizzeffe, ma cerca “talenti” stranieri che possano portare conoscenza e tecnologia.
Se sei giovane e vuoi trasferirti in Cina per qualche mese, conoscere gente e tessere relazioni (che potrebbero portarti all’ottenimento di un lavoro), una possibilità sono gli internship.
Altrimenti, un’altra valida alternativa è quella di venire qui per un periodo a studiare, iscrivendosi ai corsi di cinese per stranieri di un’università. Attenzione che con il visto di studio non è possibile lavorare.
Il permesso di lavoro è valido solo per il chi viene assunto.
Può esser richiesto il visto per ricongiungimento familiare, ma al coniuge non è permesso lavorare.
Il miglior modo per venire a vivere e lavorare in Cina è quindi quello di cercare lavoro dall’Italia, rivolgendosi alle aziende che cercano personale da impiegare nelle loro filiali in loco.
Solitamente è il coniuge “lavoratore” che si reca in Cina per primo: inizia a lavorare, adempie tutte le pratiche per il visto, cerca casa, va a visitare le scuole etc, in modo da preparare il terreno per la famiglia che lo raggiungerà.
Questo è quello che abbiamo fatto noi: una volta accettato il nuovo lavoro, mio marito è partito alla volta della Cina. Il suo lavoro lo porta a viaggiare moltissimo quindi per i primi sei mesi ha vissuto in albergo, girando da una parte all’altra dell’Asia.
Un mese prima del nostro previsto trasferimento “al completo”, sono andata in Cina da sola una settimana e, insieme a lui, ho visitato decine e decine di appartamenti. Trovato quello che faceva per noi, abbiamo subito firmato il contratto. Io sono tornata in Italia, lui si è sistemato nella nuova abitazione ed ha iniziato a sistemarla per l’arrivo del resto della truppa. Una cosa positiva è che, di solito, l’agenzia che ti aiuta a cercare casa ti da una mano anche per le utenze e le piccole riparazioni.
Dove cercare casa?
Dipende molto dal luogo di lavoro, dalla distanza con la scuola dei figli, dal budget. Nelle grosse città i prezzi degli affitti sono decisamente alti: si paga di più nei quartieri moderni, abitati da molti stranieri.
Ovviamente si paga meno in periferia ed in compound un po’ dismessi.
La tipologia di casa più comune nelle città cinesi è l’appartamento all’interno dei cosiddetti compound, agglomerati di grattacieli rinchiusi da recinti, con un ampio giardino e con le guardie all’ingresso.
Non che l’esterno sia pericoloso o poco vivibile, eh!
Si può uscire tranquillamente a qualsiasi ora del giorno e della notte, soprattutto nei quartieri più moderni.
Di solito all’interno dei compound ci sono negozi di vari tipi: un piccolo market, il parrucchiere, il fruttivendolo.
La scelta della scuola di solito si orienta su quelle internazionali, o al massimo su quelle bilingue.
La percentuale di stranieri che iscrivono i figli alla scuola cinese è davvero bassa ed è dovuta soprattutto al fatto che il trasferimento in Cina, di norma, non è una scelta di vita a lungo termine ma è a tempo determinato, legato alla durata del contratto di lavoro.
Per questo motivo molte famiglie ritengono che sia importante che i ragazzi studino anche l’inglese. L’iscrizione degli stranieri alle scuole pubbliche cinesi, inoltre, è soggetta anch’essa a delle restrizioni, e non tutte le scuole li accettano.
Siete in procinto di trasferirvi in Cina con la famiglia?
Trovate altre informazioni sul mio blog www.cucinanto.com, nel quale trovate anche la mia mail, scrivetemi se avete bisogno di ulteriori dettagli.
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