Ultima modifica 10 Novembre 2015
Il 2014 sembra iniziare con una notizia non proprio edificante per uno dei punti di riferimento di maggior rilevanza per viaggiatori e “mondani” fai da te.
In questi giorni alcuni ristoranti, locali e alberghi italiani stanno ricevendo una email che promette, a costi molto contenuti, ottime recensioni a favore delle proprie strutture, visualizzabili su alcuni portali dedicati, uno su tutti, il più visitato e di fama fino ad ora pressoché indiscussa, Tripadvisor.
Le recensioni sono disponibili anche in lingua straniera e con visibilità permanente.
L’offerta è ben strutturata con tanto di nome dell’Azienda che propone la compravendita, firma del rappresentante e vari “pacchetti” che spaziano da due recensioni con un prezzo di 39 euro, fino a venti recensioni con un prezzo di circa 300 euro. Il tutto per aiutare a migliorare l’immagine dei potenziali clienti.
E i potenziali clienti dei locali? Il consumatore finale chi lo tutela?
Internet è ormai una preziosa miniera di informazioni. Dalla scelta della casa, a quella dell’auto o addirittura alla consultazione medica quando capita, nostro malgrado, di dover affrontare malattie per cui diventa indispensabile poter approfondire e capire.
Ma è anche fonte, come in questo caso, di preoccupazione. Un grosso punto di domanda.
Le immagini, i servizi offerti, innumerevoli e accattivanti, prendono il sopravvento sul prodotto stesso, qualunque esso sia.
Vince chi si propone al meglio. Non importa poi più tanto la qualità o il costo di ciò che ci interessa, ma come si palesa sullo schermo.
Sembra un po’ lo specchio di ciò che sta diventando la nostra società. La famigerata “società dell’immagine”.
La bella presenza, l’ottima capacità di persuasione, la ricerca estrema di stratagemmi per ottenere l’obiettivo, nel minor tempo possibile e con sforzi ed impegno limitati.
Una società senza controllo. L’allontanamento lento e triste da ciò, che in realtà, è la sostanza delle cose.
Questa vicenda, su cui non è al momento dato di sapere se i portali interessati possano avere colpe, ricorda quanto accadde in alcuni concorsi, citiamo la famosa manifestazione canora “Sanremo”, dove alcuni cantanti in gara ingaggiavano call center per totalizzare un maggior numero di telefonate ed ottenere punteggi elevati.
Speriamo che Tripadvisor, così come gli altri di minor portata, prenda le distanze da ciò che sta accadendo e rassicuri gli avventori “self made” sull’autenticità di quanto pubblicato.
Michela Cortesi
<purtroppo sono già diversi anni che questa situazione si presenta ai titolari di ristoranti e alberghi….. Tripadvisor purtroppo non fa nientenel nome della "libertà" della rete…l'anonimato che tripadvisor permette, garantisce l'immunità da recensioni farlocche che stanno diventando sempre di +!! date un occhiata a qst gruppo…. https://www.facebook.com/groups/gufonograzie/?fref=ts citroverete notizie molto interessanti..
Grazie a Maurizio per la segnalazione del gruppo e a Michela per aver scritto di un argomento che ci vede molto sensibili e che ci auguriamo coinvolga molti altri. Per ora siamo 2130, siamo piccoli ma cresceremo, magari anche grazie “alle nuove mamme” 😉
Roberto