Ultima modifica 17 Luglio 2018
E cinque … sei … sette … otto
TROLLS!
No, non mi sono sbagliata, non volevo fare il conto alla rovescia. Con Trolls si conta solo per battere il ritmo.
Una festa per gli occhi e le orecchie, si balla dall’inizio alla fine.
L’ultimo capolavoro della Dreamworks (per me uno dei più belli in assoluto), dai creatori di Shrek: e vissero felici e contenti, ha tutti gli ingredienti per essere amato da grandi e piccini, uomini e donne.
Insomma da tutti, forse per la semplicità della storia, che ricorda molto i primissimi Disney che letterariamente si collocano nel genere “commedia”, cioè banalmente quando una storia inizia male e finisce bene, o forse per i personaggi che sono molto ben distinti in Bergen grigi, brutti e tristi (forse gli adulti, chini su cellulari e sempre concentrati?) che cercano di mangiare i Trolls simpatici, festaioli, colorati (i nostri bambini, la gioia, il futuro?).
I piccoli Trolls vivono felici sul loro grande albero.
Un giorno un triste e orribile Bergen scopre che, mangiando uno dei piccoli esserini, diventa incredibilmente felice e così inizia una tradizione: nel giorno del Trollstizio tutti i Bergen hanno diritto alla felicità mangiando i Trolls, il cui albero ingabbiato è diventato il centro di Bergen Town.
Non voglio spoilerare, perchè è bellissimo dall’inizio alla fine, la trama potrebbe ricordare molto i cari vecchi Puffi della nostra infanzia con Chef Bergen che cerca di catturare i piccoli esserini che donano gioia a tutti, solo con più colori e musiche.
I bambini sono in piedi a ballare dalla prima canzone all’ultima!
E non solo i bambini. Ok solo io.
Meraviglioso è il rimando a Cenerentola con la servetta del re dei bergen, Brigida, che grazie a una magia… no, in questo non ci sono Fate Madrine e nessun Bidibibodibidù, perchè la magia è proprio il capire che non c’è bisogno di mangiare un troll per essere felici e chiunque di noi può essere una Lady Glitter Brillatina, e ci volevano Poppy, Guy Diamante, Seta e Ciniglia, Branch e gli altri amici per farlo capire.
Poppy chiama a raccolta tutti con il campanaccio che tiene nascosto nella chioma fucsia ed è il ritmo che batte per tutto il film.
Dunque i trolls sono tutti felici, così come i bergen sono tutti tristi.
Assolutamente no!
Esattamente come tra i grigi bergen vive isolata la rosa Brigida (unico piccolo tocco di colore, perchè in lei un fondo di speranza c’è), c’è un troll che non ha colori, non canta, non balla, non va alle feste.
Branch, il cruccio di Poppy principessa festaiola, sempre ottimista e appassionata, che cerca in mille buffi modi di redimerlo.
Ci riuscirà?
Naturalmente le due coppie Poppy-Branch e re Gristle-Brigida aiutano gli spettatori nell’identificazione oltre che farci ridere dall’inizio alla fine!
L’incontro fra Gristle e Lady Brillantina è memorabile, così come la trasformazione di Banch ci fa piangere riportandoci all’adolescenza, con la sua True Colors, nella versione italiana Vedo i tuoi colori, smuove qualcosa nelle viscere di tutti noi.
Tutti pronti per il gran finale a ballare Can’t stop the feeling, immaginandoci con chiome fluorescenti o glitterate, sciolti nei movimenti!
Impossibile per me non identificarmi in Poppy e lo conferma il test sul sito del film in cui si trovano molte altre attività come disegni da colorare, troll da creare e molto altro.
Non dimenticate mai che la felicità è già dentro ognuno di noi!