Ultima modifica 8 Maggio 2019
Ho chiesto a Marta Bianco della libreria Bufò di Torino, che ormai conoscete benissimo, quale fosse un libro a lei particolarmente caro.
Mi ha dato tre titoli ed è stata dura decidere di quale parlarvi, ma alla fine ha vinto Tutte le pance del mondo di Lucia Scuderi, edito Donzelli.
Ormai lo sapete tutti, ho due bambini di 4 e 2 anni, per cui questo libro mi sembrava un po’ troppo per loro, ma ho deciso di provare a leggerglielo lo stesso.
Il libro racconta le gravidanze di 24 animali dei più conosciuti tra i bambini: coccodrilli, pinguini, balene, squali, canguri …
Un bambino curioso, e come potrebbe essere altrimenti? decide di andare in giro per il mondo a chiedere sfacciatamente alle varie femmine di animale “hai un cucciolo nella pancia?”
Il libro è pensato per dare un immagine dell’habitat dell’animale, ma quando si solleva la pagina di destra si scopre se il cucciolo sta nella pancia o nelle uova.
Un trafiletto ci svela i mesi di gestazione, le misure del cucciolo appena nato e le sue capacità.
Pensavo, sinceramente, che fosse destinato a bambini più grandi, diciamo di 5 o 6 anni, per la lunghezza del volume (in fin dei conti sono 24 spiegazioni diverse, magari difficili da capire fino in fondo), invece letto come un indovinello e spiegato anche a gesti, devo dire che ha affascinato mio figlio grande (la piccola lo copia in tutto, ma non credo francamente che abbia capito granché).
“Secondo te il cavalluccio marino come fa i cuccioli? Uova o pancia?”
“Un canguro salta fino a tre metri di altezza. Sai che è … come il soffitto di questa casa???”
e via così.
Per i bambini è stata magia scoprire che il più delle volte ci hanno indovinato, ma anche che, al di là della durata della gestazione che credo sia troppo complesso per loro, hanno imparato, e anche io lo ammetto sinceramente, che non è sempre la mamma a far nascere i cuccioli, o a prendersene cura.
Che nella maggior parte dei casi non è sola a nutrirlo o a crescerlo, ma è il branco che si stringe attorno ai nuovi nati.
Le illustrazioni hanno solamente i dettagli che servono, per non distrarre il bambino e focalizzarsi solo sulla coppia di animali e i cuccioli. La pancia degli animali è disegnata in sezione per mostrare il cucciolo in posizione con il cordone ombelicale, legato alla mamma.
Onestamente è stato divertente scoprire che in natura moltissimi papà si prendono cura dei propri cuccioli con una tenacia e una serietà incredibili.
Il pinguino imperatore sta 65 giorni immobile senza mangiare o bere, pur di non far cadere l’uovo a terra! Se penso che ci sono dei padri umani che si scocciano a tenere un bambino per più di cinque minuti mi viene da ridere. O piangere.
E le leonesse? Che si alternano nell’allattamento in modo che la mamma sia tranquilla di svolgere i suoi compiti all’interno del branco.
Meraviglioso.
Noi umani abbiamo dovuto dimenticare tutta la magia che la natura ci ha sempre mostrato intorno a noi, per poi creare delle strutture che solo scialbamente ricreassero ciò che sapevamo fare benissimo.
Neomamme alle prese con tutte le insicurezze, le paure, le gioie che solo la nascita di un bambino porta, che si scagliano le une contro le altre come in una lotta alla sopravvivenza, quando basterebbe stringersi l’una a fianco dell’altra per il bene del branco, perché questo siamo, anche se viviamo in appartamenti e ci nascondiamo dietro la cosa più asociale del millennio: i social network.
Ma torniamo brevemente a Tutte le pance del mondo per fare un’ultima considerazione.
Insieme al bambino giriamo il mondo e ci avviciniamo agli animali, ma come lo facciamo?
Naturalmente nel pieno e totale rispetto.
Il bambino di volta in volta, non solo si adatta con abbigliamento consono al freddo o al caldo, che sembrerebbe una semplice scelta logica, ma si avvicina agli animali cercando di agire come loro, di mostrare loro che possono fidarsi, perché è lui che si adatta dal momento che li “importuna” con domande curiose.
In punta di piedi parla alle giraffe; a testa in giù dipinto di nero saluta i pipistrelli; si arrampica su un ramo di eucalipto come i koala. Altre volte semplicemente abbraccia gli animali, e comunque sempre si avvicina con sguardo aperto e sincero, di chi viene “in pace”.
Un albo molto carino, che insegna ai bambini diciamo dai 4 agli 8 anni, non solo come nascono i cuccioli di animale, ma che è importante rispettare le diversità, doveroso non invadere barbaramente il territorio altrui, e soprattutto che la natura meravigliosamente si occupa di tutto nel migliore dei modi e dovremmo ricordarcelo più spesso.
Ecco io ve l’ho raccontato, ringrazio Marta che me lo ha fatto conoscere, spero piacerà anche a voi!