Ultima modifica 30 Aprile 2021
Venerdì mattina, mi sveglio e dopo poco la piccola di casa si mette a strillare, corro a vedere cos’ha, gli occhi sono semi aperti e nonostante si stia rotolando nel letto mi tende le mani.
La prendo e la porto con me.
Da li in poi l’inferno: vuole solo stare in braccio e a poco servono i miei tentativi per “distrarla” con del cibo.
La verità è che il suo comportamento era dovuto al fatto che aveva dormito poco e si era svegliata male però il fatto che lei volesse solo stare in braccio, pena un pianto continuo, mi ha fatto riflettere sul tenere i bambini in braccio.
Quanto è giusto tenere un bambino in braccio?
Credo non esista risposta a questa domanda perché ogni mamma, quando diventa tale, trova il suo equilibrio e la giusta misura.
Almeno per me è stato così e soprattutto non ho mai dato retta a chi mi diceva che prendere in braccio un bambino voleva dire viziarlo.
Infatti credo che le mie figlie da questo punto di vista non si possano lamentare, sono stata e sono attualmente una mamma che non si è mai risparmiata nel tendere le braccia sia per risolvere un capriccio, sia come atto di tenerezza.
I bambini quando nascono subiscono un trauma, passano da un ambiente in cui si sentono protetti al mondo esterno dove tutto è novità e soprattutto dove la loro mamma non è più con loro 24 ore su 24.
Quindi se da neonati piangono e vogliono contatto perché non darglielo?
Io ho sempre pensato che prenderli in braccio non volesse dire vizio ma coccola.
Certo con questo non voglio dire che sia giusto tenere in braccio sempre il bambino.
Ci sono situazioni dove è corretto che il bimbo pianga e che non venga preso subito in braccio ma ce ne sono anche molte altre dove invece, per me, non è sbagliato farlo.
Sono consapevole che molte mamme non la pensano come me, perché invece ritengono il prendere in braccio un modo per viziare il bambino.
Io credo che il tempo per tenere in braccio i propri figli sia, nella loro vita, piuttosto limitato. La loro crescita avviene talmente in fretta che quando questo momento sarà passato ci si guarderà indietro e ci si chiederà perché non lo abbiamo fatto più spesso.