Ultima modifica 25 Gennaio 2025
Vi abbiamo consigliato 5 libri da leggere ai bambini, ma soprattutto vogliamo suggerirvi la visione di questo corto: “Un nome che non è il mio.”
Infatti, in occasione del Giorno della Memoria, 27 gennaio, su Rai Gulp alle 19.35 e RaiPlay, potrete ammirare questo corto, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Brunialti.
Con la partecipazione straordinaria di Gian Carlo Dettori e di Edoardo Prati e la colonna sonora originale di Paolo Jannacci.
“Se facessimo un minuto di silenzio per ogni vittima della shoah, dovremmo restare in silenzio 11 anni e mezzo”
Queste le parole con cui comincia il cortometraggio prodotto da Brand-Cross in collaborazione con Rai Kids e Rai Con, che ha lo scopo di ridare la voce e la dignità a quelle persone che l’hanno persa.
Un nome che non è il mio verrà proiettato per tutta la giornata al Memoriale della Shoah della Stazione Centrale di Milano.
Inoltre, sarà possibile visitare questo centro di cultura dalle 09.30 alle 19.00 è possibile prenotare l’ingresso al Memoriale attraverso questo link: memorialeshoah.it/visita
Il corto diretto da Dario Piana è basato sulla storia dell’eroina polacca Irena Sendler e il suo tema centrale è quello della memoria, delle nuove generazioni e dell’ascesa dell’antisemitismo.
I protagonisti vivono un viaggio indietro nel tempo, che ognuno di noi può fare, per richiamare alla mente ciò che è accaduto e chiederci perché.
La memoria diventa quindi portatrice di un senso per la costruzione di un futuro di umanità.
Il corto dura circa 13 minuti, gli ambienti sono illustrazioni di Michele Tranquillini realizzate con acquarello mentre gli attori sono reali, successivamente sono stati trattati con l’acquarello.
La trama
Siamo nella Varsavia del 1939, il piccolo Janusz sale sul furgone dell’infermiera Irena Sendler, vedendo sparire i suoi genitori.
Poi cambia la scena e ci troviamo ai giorni nostri, dove un gruppo di giovani tra cui Marcus imbrattano i muri delle strade di Vienna con il simbolo della svastica.
I ragazzi scappano appena vedono avvicinarsi Rudolf, il nonno di Marcus.
Proprio di fronte a quel gesto del nipote, Rudolf, deciderà di svelare una verità che non aveva mai raccontato alla sua famiglia.
Parlerà dell’invasione della Polonia, della segregazione degli ebrei nei ghetti, spogliati di tutto e senza diritti, della deportazione e dello sterminio.
Ma racconterà anche di persone che non rimasero indifferenti come Irena Sendler “la Schindler di Varsavia” che portò fuori dal ghetto quasi 3000 bambini ebrei e tra questi anche Rudolf che si scoprirà essere poi il giovane Janusz.
Un cortometraggio da vedere e soprattutto da far vedere alle nuove generazioni per ricordare.