Ultima modifica 4 Novembre 2019
Non so a voi, ma a me capita di subire l’umore delle persone che mi stanno intorno.
Alle volte mi sveglio di buon umore, ma magari mio marito ha una preoccupazione oppure va di corsa e mi risponde frettolosamente.
Ecco che la giornata che era partita bene, si trasforma in una giornata no.
Ovviamente, e per fortuna, vale anche al contrario.
Charlotte Zolotow, scrittrice americana per l’infanzia diciamo in un arco di tempo che va dagli anni ’40 fino addirittura la fine degli anni ’90, scrisse e illustrò l’albo The querreling book (il libro dei litigi) che proprio affronta questo tema.
Nel 2015 è stato re illustrato da Geneviève Godbout che ha un tocco diciamo vintage, così da renderlo un po’ più moderno, ma comunque mantenendo la natura anni ’60 di questa storia.
Una giornata no, la riedizione illustrata
In italia, edito La Margherita (Il Castello Editore), è stato tradotto come Una giornata no.
In francese Mauvais ploi (maledetta pioggia), ma il concetto è per tutti lo stesso: un dettaglio può rovinare la giornata.
Vi dico subito che l’età di lettura è 3 anni e, almeno per una volta, concordo.
La storia è molto semplice: in una giornata di pioggia il signor Rossi esce e si dimentica di dare un bacio alla moglie.
Embè? direte voi.
Beh, due cose, la pioggia e il bacio mancato, possono diventare di vitale importanza se si considera che hanno rovinato l’umore, a catena, di tutta la famiglia e degli amici.
In ogni pagina poche righe, ma sufficienti per chiarire a un bambino la situazione.
Si ripete sempre che a causa della giornata grigia e di volta in volta si menziona il bacio mancato, la sgridata della mamma, la lite con l’amica, proprio a far capire quanto una giornata di pioggia (un evento naturale che però spesso di mette di cattivo umore) e una sgarberia da parte di chi ci sta intorno, possano peggiorare, nostro malgrado, una giornata iniziata di buon umore, trasformandola, appunto, in una giornata no.
A metà libro, il giro di boa
Edoardo se la prende con il cagnolino Charlie che, però, non capisce e pensa che il suo amichetto stia giocando, così gli salta addosso e facendogli le feste gli cambia l’umore.
Da qui alla fine, si ripercorre al contrario la serie di eventi, ma questa volta i personaggi sono tutti di umore leggero e con piccoli gesti, che a modo loro vogliono chiedere scusa senza mai dirlo, riportano il sorriso sulla bocca di tutti, fino a finale in cui, con un sole che fa capolino tra le nuvole, il signor Rossi torna a casa con in mano un mazzo di fiori e per prima cosa entrando a casa, bacia subito la moglie.
Può sembrare banale, come storia, ma è molto importante insegnare ai bambini che è normale essere arrabbiati anche senza motivo.
Puo’ capitare a tutti, ma con la consapevolezza di quanto un gesto sgarbato possa influenzare gli altri. Capire anche l’importanza di chiedere scusa senza orgoglio, rimediare con gesti carini verso chi hanno trattato male senza motivo.
Quando leggo questo albo ai miei figli, pur essendo oggettivamente i più intelligenti dell’universo conosciuto e sconosciuto, non sono in grado di captare la profondità del messaggio. Così corredo il tutto con qualche esempio pratico magari successo di recente… perché non sempre i bambini riescono a rivedersi negli albi che gli leggiamo.
Lo dico per quelle mamme che magari si sentono sminuite dalle Facebook maniache che scrivono di fantastici figli che capiscono tutto e sanno tutto senza aiuti … ecco non fatelo.
Non sentitevi sminuite, sarebbe bello se bastasse leggere e rileggere delle storie per inculcare loro delle idee. Ma alle volte hanno bisogno anche loro di essere “imbeccati” per far attivare le “celluline grigie” (come diceva Poirot), quindi non sentitevi in difetto se dovete stimolare la loro curiosità con “aggiunte” alla storia.
Del resto è bello anche stimolare una sorta di discussione con loro su quanto appena letto. Fare domande, esempi, sapere cosa ne pensano. Insomma stimolare la riflessione in merito.
Questo albo, Una giornata no, però, non serve solo ai nostri bambini.
Piace anche a me ricordare che un piccolo gesto può seriamente migliorare o peggiorare la giornata delle altre persone che mi stanno intorno.
A pensarci bene, forse farebbe bene a tutti leggere almeno una volta al giorno questa storia!
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