Oggi voglio parlarvi di un argomento difficile, duro da digerire, voglio raccontarvi di una realtà che sembra molto lontana dalla nostra quotidianità…. ma, con grande dispiacere ho potuto appurare che, così non è!
La scorsa settimana sono stata invitata a partecipare ad una serata dal titolo:”THE CUT “(lo strappo) è una performance di Valentina Acava Mmaka, un autore africano italiano-sud. Si tratta di uno spettacolo in movimento tra teatro, poesia e parola che illumina la sofferenza della donna vittima delle MGF (mutilazioni genitali femminili).
La rappresentazione è iniziata con uno strano silenzio, le poche coraggiose persone presenti in sala, bisbigliavano incerte nell’attesa di quello che avrebbero potuto sentire.
Magici suoni di abili mani che percuotevano antichi strumenti, ed immagini coreografiche di giovani donne bambine ci hanno catapultato in breve nel cuore del dramma.
Volti innocenti, spaventati e increduli all’amaro destino… sgomenti di un dolore senza fine hanno accolto l’attrice protagonista: Nella Bozzano. Le parole dell’interprete davano voce ai pensieri urlati di tante bambine e donne adulte che portano nella loro pelle uno strappo fisico e dell’anima che le accompagnerà irreparabilmente per tutta la vita.
Ora la scompostezza e tensione degli spettatori è ben visibile: facce rigate da lacrime, gambe nervose pronte ad allontanarsi da quella sala, da quella realtà.
Pugni chiusi che cercano invano di difendersi da tanto dolore. Il mio pensiero passava dal volto di quelle bambine straziate dal dolore e a
quello immaginato di mia figlia che comoda dormiva nel suo letto a quell’ora… e il mio egoismo mi proteggeva suggerendomi che tutto quello che vedevo, che sentivo non mi apparteneva che è lontano dal mio piccolo mondo.
Invece no! I fatti dicono il contrario.
Valentina ci spiegava che tale pratica coinvolge bambine anche da noi, si stima che in Italia sono 35 mila le donne che hanno già subito questa pratica e 3000 ogni anno sono le bambine che rischiano di esservi sottoposte… forse le stesse che sono sui banchi di scuola con i nostri figli!
Questa usanza ha origini antichissime e coinvolge tante comunità nel mondo e non sono una pratica legata solo ed esclusivamente al Continente Africano, così come non sono previste dall’Islam e nessuna altra religione la prescrive.
E’ un rituale di purificazione e di iniziazione, alla vita adulta, delle bambine che si avviano all’età fertile. Viene praticata normalmente fra i 8 e i 14 anni. Le mamme che rifiutano che tale prassi venga inflitta alla propria figlia vengono condannate moralmente da tutto il clan ed inoltre la figlia verrà ripudiata ed allontanata dal luogo nativo e non potrà sposarsi. Questo determina anche la mancata dote alla famiglia d’origine della fanciulla.
La scrittrice racconta ancora, che le bambine violate, oltre che soffrire per l’immane dolore nel momento dell’operazione, saranno destinate ad avere dolorose complicanze per tutta la vita con infezioni ed emorragie talvolta letali.
Parti più dolorosi e più pericolosi per le stesse mamme e per i nascituri. THE CUT “lo strappo” è un qualcosa che non va solo a portare via un pezzo di carne ma va anche a strappare un’identità… l’identità di donna. E come narra l’attrice dello spettacolo: “verrà chiusa per sempre la porta dell’amore!”
La rappresentazione si è conclusa con un canto di speranza per tutte le donne del mondo violate, perchè possano trovare qualcosa di nuovo per identificarsi in positivo.
Infine uno scroscio di applausi e silenziose strette di mano hanno dato forza alla volontà di favorire e rafforzare una cultura del benessere per tutti.
Ho voluto condividere queste emozioni e queste informazioni non per cadere nel giudizio… che non serve a niente, ma per creare una rete culturale, di accoglienza e di solidarietà per tutte quelle donne che hanno bisogno di supporto perchè possano vivere con dignità la loro natura, al di la del colore della pelle o delle credenze.
Cosicchè il rispetto per noi stesse e per ciò che ci ha donato la natura trionfi sempre che si vesta in tutto il mondo di un unico colore e sapore che si chiama amore!
Francesca Trento, Rossolimone
e non solo, ma queste donne sono destinate a subire il coito perchè non provano nulla, a loro è stato tolto il diritto al piacere. è un discorso assulutamente non coranico, ma tribale.
Il potere assoluto dell’uomo sulla donna che deve SOLO sottostare al suo potere