Ultima modifica 22 Aprile 2015

33Si puo’ dire?

Non vorrei sembrare troppo volgare, ma quando ci vuole… ci vuole!
E’ stato un anno disastroso praticamente per tutti quelli che, come me, lavorerebbero per vivere invece sono obbligati a vivere per lavorare.
Obbligati da chi praticamente vive nell’agiatezza più totale e senza il minimo problema grazie al nostro lavoro.
Gioco di parole o meno, questa è la dura verità.

Alluvioni, terremoti, tsunami, tornadi, tifoni, il meteorite che esplode sopra la Russia, l’incendio che distrugge città della scienza a Napoli, le bombe esplose durante la maratona di Boston, Napolitano ancora Presidente della Repubblica, il colpo di stato in Egitto, l’incidente ferroviario a Santiago di Compostela, la sparatoria nel centro commerciale di Nairobi, la tragedia continua di Lampedusa, la tragica morte di P. Walker, quella di Nelson Mandela. Berlusconi e le sue sette vite che speriamo abbia finito perchè davvero non se ne puo’ più,  le solite balle che ci vengono riproposte in ogni tipo di salsa più o meno piccante, ma che ci fanno sempre e comunque bruciare il di dietro, l’innominabile Equitalia che ci porta via fino all’ultimo spicciolo sudato con fatica, per esserci dimenticati di pagare una multa nel 700 A.C oppure per aver fatto male un conteggio ed aver quindi pagato allo stato un importo inferiore al dovuto di quasi 1 cent., la crisi che ”non esiste”,  l’anno dei precari, dei pensionati senza pensione, dei lavoratori senza lavoro…

Si, ci sarà stato anche qualche fatto buono,  l’unico che in questo momento mi viene in mente e sono certa valga la pena ricordare è avvenuto il 13 marzo, quando si chiuse il conclave e risultò essere eletto come successore del Papa tedesco, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, che prenderà il nome di Francesco.

Cambiamenti in vista?
Mah… come ogni anno si pensa che domani sarà un giorno migliore, ma poi alla fine le cose non cambiano perchè  in fondo anche noi siamo pigri e aspettiamo sempre che sia qualcun altro a farlo per noi.

Cosa mi aspetto da domani? Niente che possa darmi qualcun altro. Tanto, perchè così decido io.
Iniziamo ad alzarci con un sorriso
e a mantenerlo per la maggior parte della giornata. Cerchiamo di vedere sempre il lato positivo delle cose e non aspettiamo che sia qualcun altro a fare quello che vorremo fare noi. #pensiamopositivo perchè intanto le tasse da pagare ci sono, il governo potrebbe anche essere sempre quello, e la crisi continuare.  Allora tanto vale affrontare le cose senza piangersi addosso… no?

…e il 2013 resterà solo uno dei tanti anni passati.

Un anno da ricordare? Ma anche no, grazie.
Anzi, sapete cosa vi dico: mavaffanculo 2013!

Monica Volta

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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