Ultima modifica 21 Aprile 2021

Carnevale si avvicina, e per alcune famiglie questo periodo significa “settimana bianca”. Meravigliosa prospettiva per divertirsi e staccare un po’ la spina.
Ovviamente per pargoli e papà, un po’ meno per chi deve occuparsi della zavorra da trascinarsi dietro.

La mamma italiana non parte se prima non ha sprecato almeno una settimana di tempo a compilare la lista di ciò che è indispensabile trascinarsi dietro.

Per prima cosa i giocattoli.

Guai a dimenticare il facocero ultimo nato nella famiglia dei Cuccioli Cerca Amici o l’ultima principessa acquistata. Ne andrebbe della sua reputazione di madre del secolo.
Mai abbandonare nella cassettiera le mutandine dei Supereroi, o la canottiera delle Principesse Sirene che combattono il Male canticchiando melodie insulse inguainate in abitini da mini-prostitute.

bambini_valigia

Guai a lasciare a casa il peluche di Star Wars o Elsa decapitata in un gioioso eccesso di gioco: i suoi angioletti non impiegherebbero più di trenta secondi per comporre il numero del Telefono Azzurro.

E quindi scatta la lista.

Primo perché la mamma italiana è un tipino previdente.
Secondo perché, soffocata da mille incombenze, è soggetta a un rincoglionimento progressivo al quale soltanto la Morte può porre rimedio.

Donne attivamente impegnate, dall’intelligenza brillante, che gestiscono da anni il settore fusione-acquisizione di un’importante multinazionale, una volta diventate madri beneficiano al massimo della memoria di un copriletto.

Naturalmente, poiché nessuna lista è infallibile, spesso dimenticano i bikini o il loro paio d’infradito preferiti.

Ma a questo si può trovare una soluzione.
La vera tragedia è quando, a cinquecento metri dall’arrivo, le mamme si accorgono di aver lasciato a casa Bloom, senza la quale la bimba non riesce a fare la cacca, o il micro Gormita disperso nella cesta dei giocattoli, orfano del quale il maschietto di casa subirebbe un’infanzia priva di alcun senso.

Secoli fa una famiglia di sei persone partiva per un mese di vacanza al mare stipata in una Topolino e si trovava addirittura lo spazio per piazzare l’ombrellone e la borsa termica con la frittata di cipolle.

valigia dei bambini

Ora devi possedere una station wagon anche per andare a comprare un litro di latte.

Il seggiolino auto, tanto per fare un esempio, è un’innovazione indispensabile per la sicurezza dei bimbi, ma ha il tragico effetto collaterale di invadere il 90% dei sedili posteriori.  Un neonato di cinque chili finisce con l’occupare lo spazio necessario a far viaggiare comodamente una coppia di grandi obesi.

Anche se i bagagliai delle auto moderne sono diventati più ampi, lo spazio a disposizione sembra non essere mai abbastanza. Scatta così la necessità di limitarsi un po’ nella preparazione della valigia. Più minuscolo è il legittimo possessore, tanto cresce il volume del bagaglio.

Come fare a viaggiare con lo stretto indispensabile?

Avete qualche trucco, suggerimento, trovata geniale per ridurre il carico della valigia destinata ai bambini? Oppure trovare una soluzione è facile quanto inciampare per caso sulla botola di accesso al nascondiglio del Santo Graal?

Opto per la seconda, ma se per caso qualcuno ha ‘la soluzione’ non ho alcun problema a cambiare idea!

Milanesedipendente, uno spiderfiglio a un marito che adoro. Sono una persona leale, cortese, pazza ma senza strafare, permalosissima e un po’ pignola. Avere a che fare con me non è semplice, ma se scatta la scintilla...

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