Ultima modifica 10 Ottobre 2019

In seguito all’articolo “E se il bambino legge e scrive prima del tempo?” di Arianna Simonetti, mi sono posta l’obiettivo di capire meglio come funziona qui negli USA. Mi sono sempre chiesta com’è questo Kindergarten e come veramente funziona. Perché saperlo inserito all’interno della scuola elementare, confesso, mi preoccupava un po’: mi immaginavo bambini a cui, troppo precocemente, veniva imposto un tipo di apprendimento non adatto alla loro età. Nonostante fosse all’interno della scuola che per due anni ho assiduamente frequentato come volontaria, non mi ci sono mai veramente addentrata. Essendo anche nell’ala opposta della scuola, non ho mai avuto molto modo di interagire con questi bambini. Ma vederli per i corridoi, così piccini, mi dava una sensazione sinistra.

Ci tengo a sottolineare che ciò di cui parlo non è detto che sia uguale per tutti gli USA, sono immensi. Io parlo sempre e solo della nostra esperienza qui, a Kenosha, nel Wisconsin. Sicuramente ci sono altre realtà migliori ma, purtroppo, anche peggiori.

Così ho chiamato il preside della scuola, con cui ormai siamo amici, e gli ho chiesto se se la sentiva di rispondere a qualche mia domanda sull’argomento. E’ sempre ben felice di rispondere alle mie domande soprattutto dopo che gli ho tradotto all’articolo di Dario Celli sulla sua splendida scuola: 8034 chilometri di differenza… (Siete mai stati in una scuola elementare americana?)

Il preside, Marty, mi ha spiegato che il Kindergarten è inserito all’interno della scuola elementare ma è facoltativo e ha lo scopo di introdurre delicatamente i bambini alla socializzazione coi loro coetanei e di introdurli all’apprendimento attraverso il gioco. Possono accedervi i bambini che abbiano compiuto i 5 anni entro il 1° Settembre. I bambini che vengono da famiglie di ceto più basso e che quindi in casa hanno meno stimoli, hanno la precedenza sugli altri.

E’ stato nei primi anni ’90 che si è pensato di aprire il Kindergarten anche ai bambini che abbiano compiuto i 4 anni entro il 1° Settembre. Si chiama PreK.

Mi ha tranquillizzata spiegandomi che non gli si chiede di sedersi su un banco e imparare l’alfabeto. Ma di imparare giocando: se il bambino sta giocando con un camion (truck) gli si fa notare che Truck inizia con la lettera T. Sai altre parole che iniziano con la lettera T? E di imparare anche le regole di socializzazione e il rispetto della routine quotidiana. Quindi come la nostra scuola dell’infanzia.

I bambini di 4 anni fanno solo mezza giornata, a scelta fra la mattina e il pomeriggio a seconda delle esigenze famigliari. Quello che invece un po’ mi ha sconvolto, è che le insegnanti non lavorano su turni: quando il gruppo del mattino va a casa, loro hanno 30 minuti per il loro pranzo e poi arriva il gruppo del pomeriggio. Fanno dalle 8:30 alle 3:10 senza interruzione se non quei 30 minuti.

Non pago di avermi risposto a delle semplici domande, mi ha offerto di spendere qualche ora in classe con questi bambini. Devo dire che è stato semplicemente SPLENDIDO! E alla fine anche commovente: i bambini mi hanno abbracciata e una mi ha anche regalato un disegno.

E sapete cos’ho visto? Bambini che ballavano e cantavano con una specie di WII, quindi rispettando i movimenti suggeriti… Sì, collegata alla LIM.

Ecco quello che hanno visto i miei occhi dopo essere stata ad osservare bambini di 4 e 5 anni e con special needs:

Giochi con l'acqua
Giochi con l’acqua

Impariamo l'alfabeto
Impariamo l’alfabeto

Cosa ci piace fare quando nevica?
Cosa ci piace fare quando nevica?

Travestimenti
Travestimenti

Disegniamo
Disegniamo
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Eh sì, la LIM
Eh sì, la LIM

La routine
La routine

Impariamo a stare con gli altri
Impariamo a stare con gli altri
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Anche due postazioni PC
Anche due postazioni PC

 

Renata Serracchioli

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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