Ultima modifica 27 Agosto 2020
Ebbene si, lo confesso. Questi primi due giorni non sono rimasta inchiodata sul divano per seguire il Festival. Avrò avuto modo di ascoltare giusto un paio di canzoni. Di apprezzare Tosca, il duetto Ferro/Ranieri, il mitico Morgan.
Fortuna che Alessandra è sempre sul pezzo e a scrivere della prima serata ci ha pensato lei.
Oggi mio figlio che adora Gabbani fin da Amen, mentre io l’ho scoperto solo l’anno di Occidentali’s Karma, ebbene si… confesso anche questo, mi fa ascoltare il pezzo che ha portato a Sanremo 2020: Viceversa.
E mi chiede: cosa ne pensi mamma? A me piace tantissimo!
Beh… se dovessi spiegarlo in pochissime parole lo trovo semplicemente grande.
Una meravigliosa canzone d’amore, presentata con stile, con semplicità.
Un ritornello decisamente orecchiabile, che non guasta, soprattutto se la canzone viene presentata a Sanremo.
Ecco il testo. Leggetelo come fareste per… una poesia.
Tu non lo dici ed io non lo vedo
L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?
Un battibecco nato su un letto
Un diluvio universale
Un giudizio sotto il tetto
Up con un po’ di down
Silenzio rotto per un grande sound
Semplici eppure complessi
Libri aperti in equilibrio tra segreti e compromessi
Facili occasioni per difficili concetti
Anime purissime in sporchissimi difetti
Fragili combinazioni tra ragione ed emozioni
Solitudini e condivisioni
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
E detto questo che cosa ci resta
Dopo una vita al centro della festa?
Protagonisti e numero uno
Invidiabili da tutti e indispensabili a nessuno
Madre che dice del padre:
“Avrei voluto solo realizzare
Il mio ideale, una vita normale”
Ma l’amore di normale non ha neanche le parole
Parlano di pace e fanno la rivoluzione
Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore
Non c’è soluzione che non sia l’accettazione
Di lasciarsi abbandonati all’emozione
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
È la paura dietro all’arroganza
È tutto l’universo chiuso in una stanza
È l’abbondanza dentro alla mancanza
Ti amo e basta!
È l’abitudine nella sorpresa
È una vittoria poco prima dell’arresa
È solamente tutto quello che ci manca e che cerchiamo per poterti dire che “ti amo!”
Se dovessimo spiegare in pochissime parole
Il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore
Basterebbe solamente dire senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa