Ultima modifica 30 Ottobre 2017
La Storia di Villa Celimontana
Il parco sorge sul colle Celio, nasce nel 500 per essere una vigna. L’entrata principale è posta sulla via della Navicella, di fronte all’omonima fontana. Entrando, il meraviglioso panorama verde e alberato è un colpo nell’occhio.
Quel viale è intitolato alla prima presidente donna della Camera dei Deputati in Italia: Nilde Jotti. Alla fine del 500 il terreno fu acquistato per 1.000 scudi dalla famiglia Mattei. In fondo alla via Jotti c’è, infatti, il famoso palazzetto Mattei che oggi è la sede della Società Geografica italiana. La villa fu poi acquistata da un tedesco nell’800, successivamente espropriata per poi nel 1926 diventare di proprietà del comune di Roma. Si tiene, ogni estate, l’oramai famoso festival romano del jazz.
A Villa Celimontana ci portava la mia mamma, quando eravamo piccini, a me ed al fratellino mio. Abitavamo da quelle parti all’epoca. Che bei ricordi. La prima volta che andai con mia figlia, ebbi un tuffo al cuore. La mia piccolina poteva provare le mie stesse sensazioni. Tutto quel verde, tutti quei prati, alberi, sentieri nascosti, e i pesci rossi nella fontana circolare. Nella prima delle due fontane, quella senza lo zampillo. All’epoca i bambini che arrivavano in villa avevano tutti la mia stessa idea: correre alla fontana per vedere i pesci. E anche oggi è così. Molti di questi pesci sono giganti, quasi penso che siano sugli “anta” pure loro! Negli anni a seguire poi, hanno abitato la fontana anche le tartarughe d’acqua. La colonia di una 30ina di esemplari si era formata grazie al “lascito” di chi per un motivo o per un altro non intendeva più tenere in casa questi esserini (che poi crescono pure loro!). L’ultima volta che vidi le tartarughe fu giugno 2012. Attrezzatissime, io e mia figlia di pane e biscotti per la merenda di pesci e tartarughe. Trascorrevamo tutto il tempo lì alla fontana. Mi ricordo del turn over dei bambini ma noi sempre ferme lì ad osservare. Quasi mi pare che il più bel suono delle cicale d’estate a Roma, sia proprio qui. Anzi, per me è così.
Oggi le tartarughe non ci sono più. Nell’inverno del 2013 per alcuni lavori di pulizia della fontana, gli esemplari tutti in letargo, avrebbero dovuto essere spostati temporaneamente in una vasca a parte. Sembrerebbe però che in questa operazione 9 tartarughe siano morte e molte siano rimaste senza il guscio. Intervenne l’Enpa su richiesta di un privato cittadino che denunciò il rischio di vita della colonia. L’Ente Nazionale Protezione Animali mise le tartarughe in sicurezza presso una clinica veterinaria. Da allora, nulla si seppe più. Permangono invece gli incontrastati guardiani della fontana: i pesci rossi (e bianchi o neri) sempre giganti.
L’obelisco egizio di Ramsete II è uno dei tanti reperti archeologici presenti. E’ posizionato nella parte sud della villa. Originariamente fu installato alla base della scalinata dell’Ara Coeli, solo nel 1817 fu portato nel giardino. La leggenda che accompagna l’obelisco narra di un operaio, le cui braccia furono amputate perché nelle operazioni di spostamento rimasero incastrate sotto il basamento. Pare che gli arti siano rimasti lì sotto e lo siano ancora oggi.
Il giardino che occupa un’area di oltre 20mila mq, è stato quasi completamente restaurato tra il 2013 ed il 2014. La complessa opera di risistemazione del parco è stata portata avanti dal Servizio giardini di Roma Capitale affiancato dalla Soprintendenza capitolina. Per il rifacimento sono stati spesi 970.000 euro: denaro recuperato nell’ambito di un progetto del ministero dei Beni culturali. Mancherebbero ancora da restaurare la parte nord sul retro dell’area giochi e la pista di pattinaggio. L’intervento più importante è stato l’installazione di un nuovo collettore fognario per la raccolta delle acque piovane e di un nuovo strato di pavimentazione chiamato biostrasse, totalmente drenante ed ecologico, in quanto privo di resina e derivati del petrolio. Il giardino, con le piogge invernali subiva da sempre allagamenti continui, ora invece il problema sembrerebbe risolto. Sono stati abbattuti alberi secchi e sostituiti con 35 nuove piantumazioni, inoltre sono state potate e sagomate le siepi, ripristinate le aiuole e seminati i prati. Il parco, infine, è stato dotato di un impianto di irrigazione automatico notturno, ha dei nuovi cestini grandi con copertura anticornacchie e 15 nuove panchine in ferro. Quattro sono state le fontane restaurate, diversi gli interventi di ripristino vario per le murature e le scogliere in tufo.
I giochi per bambini a Villa Celimontana
All’interno del giardino, non mancano i giochi per i bambini. C’è anche il classico carretto con i pony per far salire i più piccolini.
Il 3 ottobre 2014 è stata sistemata una targa toponomastica: LARGO VITTIME DI TUTTE LE MIGRAZIONI in memoria del naufragio avvenuto l’anno precedente, dove 368 migranti trovarono la morte nelle acque siciliane a largo di Lampedusa. Un pezzo di villa è dedicato alle decine di migliaia di esseri umani che perdono la vita fuggendo dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle carestie. Un pensiero per loro a Villa Celimontana.
Graziana Le Donne