Ultima modifica 20 Giugno 2019
VIOLETTA è una telenovela argentina prodotta da Disney Channel America Latina ma approdata anche in Europa e quindi in Italia.
La sua messa in onda ha ottenuto ascolti record, una media di circa 200.000 spettatori.
Il target di ascolto è di 6–17 anni.
A questo sono seguiti tre album discografici, la pubblicazione di due album di figurine e di due libri: “Violetta il mio diario” e “Violetta – storia di un successo”. Naturalmente non potevano manca vari gadget tra cui: zaini, astucci, borse, vestiti, scarpe, pigiami, bikini e cosmetici.
Nel mese di gennaio è arrivato in Italia “Il concerto” dal vivo di Violetta con canzoni e balli dell’amata teenager. Girerà tutta la penisola dal nord al sud, in otto diverse città. I biglietti si vendono con molta facilità e spesso sono molto costosi sfiorando anche la cifra di 200 euro. Si sono viste molte mamme accompagnare le proprie bambine all’evento tanto atteso e desiderato. Per assistere allo spettacolo sembra che una nuova sorta di complicità sia sorta tra loro. Violetta sta riempiendo i palastadi di baby fan con la guancia tatuata da una “V”, con la sciarpa legata alla fronte e tanti striscioni con la scritta “I love Violetta”.
Ma chi sono le V-lovers?
Sono bambine dai 6 anni in su, che lasciano molto presto il mondo dell’infanzia per approdare in quello delle adolescenti. Il loro mito è Violetta, vedono la sua telenovela, conoscono tutte le canzoni e i balli. Sono bambine e pre-adolescenti di tutte le fasce sociali. La televisione, entrando nelle case di tutti, permette di venire informati dei nuovi eventi e delle tendenze in tempi molto ristretti.
Il mercato economico ha trasformato queste bambine in baby-consumatrici, sfruttando la loro ingenuità.
Leggono i libri della loro beniamina, vanno al suo concerto, comprano figurine e gadget. La moda attuale le spinge a mostrare il corpo acerbo, a esibire bellezza e sensualità. Entrano in un mondo più grande di loro e che non sono ancora in grado di saper gestire.
Secondo vari esperti dell’evoluzione infantile, come Anna Antoniazzi, docente di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Bologna, le V-lovers sono defraudate del mondo dell’infanzia.
Il mondo beato, ricco di giochi e di fiabe, svanisce per lasciare spazio a quello delle adolescenti. Un mondo che le fa sentire “grandi”, che parla di amore, gelosia, competizione.
Violetta, però, canta e balla, è rassicurante, per questo non fa paura a nessuno, nemmeno al mondo degli adulti. I genitori lasciano fare, anzi sono disposti a regalare il biglietto del concerto o a comprare i suoi libri, le figurine o il vestiario a lei dedicato.
Violetta è una presenza costante nella giornata delle nostre figlie e assorbe il loro tempo e i sogni; sembra non lasciar spazio ad altro.
Al momento, Violetta non ha rivali, non ci sono altre eroine a cui appigliarsi e mai c’era stato un fenomeno così di massa, neppure ai tempi di Hannah Montana.
Secondo Alessandra Graziottin, dirigente del Centro di Ginecologia dell’ospedale “San Raffaele Resnati” di Milano”:
“C’è una sessualizzazione precoce nel mondo dell’infanzia, i bambini sono esposti a stimoli visivi ed emotivi che alterano l’equilibrio”.
Quanto durerà la Violetta-mania non è dato sapere e ancora non sappiamo se un’altra eroina, prima o poi, la soppianterà.
Rimane però una domanda e non so quanti genitori se la pongono:
“Cosa significa e significherà nella vita di mia figlia essere catapultata tra le teenager innanzi tempo?”
A questa domanda ne segue un’altra, che era la base dell’educazione della mia generazione:
“Oggi è ancora valido il principio che ogni tappa della vita va vissuta e gustata nel profondo, senza saltare o allungare fasi intermedie?”
Elisabetta Angius