Ultima modifica 20 Giugno 2019

 

Riflettevo proprio oggi con un caro amico gesuita, sulle nuove tecnologie e i giovani d’oggi.

È indubbia la differenza abissale che c’è tra la nostra generazione vissuta a cavallo di questo cambiamento e i nostri figli.

Ma la considerazione che più mi ha colpito nel discorso è la consapevolezza che per i ragazzi il computer, il telefonino, internet in generale non sono un mezzo per arrivare a, per cercare informazioni, per allargare orizzonti ecc. – il modo in cui la mia generazione di fatto usa queste tecnologie – ma un vero e proprio ambiente in cui vivere.

Sono nati in questo ambiente, che naturalmente può cambiare in continuazione: una casa accogliente, un bosco pieno di insidie, una strada buia, un cortile dove giocare …

Quando si nasce in uno specifico ambiente si è parte di esso e se ne assimilano abitudini – belle e brutte che siano.

Dicevamo che come genitori possiamo lavorare molto sull’ambiente per migliorarne la qualità, il problema si pone appunto quando “l’ambiente” è tale come peso significativo nelle vite dei nostri ragazzi ma “virtuale” e pertanto non di facile ‘manipolazione’.

Ecco che tutto si complica!

Il punto di vista che anima ogni mia azione è quello basato sulla qualità delle relazioni famigliari e sul rispetto delle esigenze di ognuno e non su rigide prese di posizione. Ecco perché non sono d’accordo sulle ‘punizioni’ basate su divieti ‘a prescindere’ (tagliare l’uso di internet o sequestrare un cellulare…)

Ci deve sempre essere una motivazione ‘saggia’ ad un determinato provvedimento – e quando dico saggia mi riferisco alla situazione famigliare che ognuno vive e non saggia in assoluto – che, nel caso di figli adolescenti, deve essere anche condivisa e per quanto possibile dovrebbe prevedere una sana partecipazione collaborativa tra i vari membri della famiglia.

Manipolare, cambiare l’ambiente virtuale di fatto non è possibile, migliorare la qualità della comunicazione per far si che i due mondi possano vivere in parallelo perché l’uno non esclude l’altro, si.

Paola Bianconi

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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