Ultima modifica 25 Maggio 2021
“Mamma, sei pronta? Io da lunedì riprendo il lavoro.
Allora, io porto alla scuola dell’infanzia la grande, poi tu o papà la andrete a prendere; Federico, andando al lavoro, ti porterà la piccola, e noi saremo di ritorno per le 19 a cena. Siamo d’accordo, vero?”
Questa, a grandi linee la conversazione tra Bruna e nonna Clementina, una delle mie amiche.
Nonna a tempo pieno, ex insegnante elementare, in pensione da ormai un decennio, e per fortuna, dice il marito, e molte volte anche lei, che il loro secondo figlio abita lontano, perché altrimenti avrebbero dovuto accudire anche i suoi figli (9 mesi e 2 anni). Ma, cosa volete, Clem non sa dire di no, ma è sempre più stanca e ho paura che non ce la faccia con i suoi 85…
Annarita, invece, è più dinamica, si occupa dei suoi nove nipoti in tempi diversi, all’occorrenza, dividendo i compiti con il marito, riuscendo sempre a ritagliarsi anche del tempo per loro, ma sono sempre di corsa: c’è la musica di Carlo, il nuoto di Sara, il calcio di Sandro, il tennis di Andrea e Giada, la pallavolo di Sofia, poi Giorgia e Francesco frequentano corsi di teatro, mentre Ada quelli di danza.
E sono solo gli impegni fissi! Gli estemporanei poi, sono un capitolo a parte ma, dicono, i genitori sono tanto impegnati e non sempre le baby sitters …
Gaia ora ne ha “solo” due piccolini, gli altri sono ormai grandi, ma lei è “giovane” ha solo 60 anni, ma essendo rientrata nella riforma Monti-Fornero, ha visto allontanarsi il traguardo della pensione.
È vedova e ha un lavoro piuttosto faticoso che la impegna per molte ore al giorno, ma deve occuparsi dei gemelli, perché suo genero ha una cattedra su tre istituti in tre paesi diversi, vicini anche se non limitrofi, distanti almeno 40 km da casa; mentre sua moglie, infermiera in ospedale, ha turni che, per fortuna, non combaciano con quelli della mamma. Hanno un aiuto in casa, ma i gemellini sono sempre più vivaci ed in attesa di un posto nel nido…
Poi c’è Luciana, delle sue due figlie solo una ha bimbi, ben 3 a distanza di due anni l’uno dall’altro.
Per fortuna, dice lei, abitano all’estero, ma spesso e volentieri è chiamata a dare il suo aiuto e poi durante le festività ed in estate, per i bagni di mare, li ospita tutti nella sua casa, che, per grande che sia, si trasforma sempre in un accampamento.
Non sarebbe grave se le dessero un aiuto, mi dice sempre, ma si comportano come gli ospiti di un albergo, deve pensare a tutto lei e s’installano in casa senza curarsi di nulla, usano e abusano di tutto.
Meno male che, ogni volta, non si fermano più di 15 giorni, ma quando vanno via è così stanca che le serve almeno una settimana per riprendersi.
Pieranna ospita, per tutta l’estate, sua figlia e i due nipoti, due terremoti scatenati, senza regole e il genero che arriva ogni sera. Meno male, dice, che vivono tutto il giorno alla spiaggia e lei deve solo preparare la cena, anche i suoi, come accade a Luciana, scambiano la casa di mamma per un albergo.
Vita da nonne?
Vedete, l’errore sta nel pretendere, dare tutto per scontato, ma non è così e Annarita e Gaia ne sono un esempio.
I loro figli non pretendono, chiedono per favore, se è possibile, si scusano per il ‘disturbo’ e, come accade a me, c’è sempre un sorriso ed un “grazie” che rende tutto più facile e piacevole.
Perché i nipoti danno tanto.
A volte, quando sono moralmente a pezzi per i ripetuti problemi di salute di mio marito, trovo una boccata d’ossigeno, una iniezione di serenità e di allegria dal mio piccolo, grande Angelo, e vi assicuro che prendermi cura di lui per quei pochi giorni necessari, non mi pesa assolutamente, non mi stanca per nulla, anzi, ritorno a casa più riposata nel corpo e nello spirito.
È quasi una nipote-terapia soprattutto perché, spontaneamente, mi da un bacio, improvviso ed imprevisto e mi dice: “ti voglio bene, nonna. Sai, io sto bene con te!”.
grazie, sei grande con i tuoi pensieri sempre toccanti .Bruna
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